La Valle d’Aosta, scrigno alpino di tradizioni vitivinicole millenarie, ha brillato con forza alla 32ª edizione del Merano Wine Festival, prestigioso evento che catalizza l’attenzione internazionale sull’eccellenza enologica e gastronomica.
La regione, con la sua viticoltura eroica e la sua inestimabile biodiversità, si è presentata al festival attraverso tre cantine emblematiche – La Crotta di Vegneron, Rosset Terroir e Cave Gargantua, quest’ultima distintamente rappresentante della spiccata vocazione bio-dinamica – confermando il suo impegno verso pratiche agricole rispettose dell’ambiente e dell’ecosistema montano.
Il Merano Wine Festival non è stato solo un’occasione di visibilità, ma anche un palcoscenico per celebrare il talento e la dedizione dei produttori valdostani.
Il prestigioso WineHunter Award ha premiato un panorama variegato di aziende, tra cui Cave Gargantua, Rosset Terroir, La Crotta di Vegneron, Cave Mont Blanc, Di Barro, Cave des Onze Communes e La Source, riconoscendo l’innovazione, la qualità e l’originalità dei loro prodotti.
Un segnale tangibile della capacità di questi produttori di coniugare tradizione e modernità, interpretando con maestria un terroir unico e complesso.
L’apprezzamento della comunità enologica italiana si è concretizzato anche con le segnalazioni della Guida Vinibuoni d’Italia 2025, che hanno insignito Les Crêtes, Château Feuillet, Ottin Vini e Laurent Théodule, testimoniando l’alta qualità e l’affidabilità delle loro produzioni.
Questi riconoscimenti non sono frutto del caso, ma il risultato di un percorso di costante miglioramento, caratterizzato da scelte agronomiche ponderate, una rigorosa attenzione alla vendemmia e una vinificazione rispettosa delle caratteristiche intrinseche delle uve autoctone, come il Petit Rouge, il Mondeuse e il Fumin.Come sottolinea il presidente del Consorzio Vini Valle d’Aosta, Nicolas Bovard, questi risultati riflettono un percorso di crescita qualitativa continua e rafforzano l’identità distintiva dei vini valdostani.
La regione, costretta da condizioni ambientali spesso avverse, ha saputo trasformare le sfide in opportunità, valorizzando la propria unicità e creando vini che esprimono al meglio il carattere del territorio e la passione dei suoi produttori.
L’impegno verso la sostenibilità, la riscoperta di vitigni antichi e l’adozione di tecniche di vinificazione innovative sono i pilastri di una filosofia produttiva che guarda al futuro senza dimenticare le radici, contribuendo a consolidare la reputazione della Valle d’Aosta come una delle regioni vitivinicole più affascinanti e promettenti d’Italia.









