11 gennaio 2025 – 09:45
Sara si ritrova a rivivere costantemente il terribile evento che ha distrutto la vita di una persona, un lancio di bici ai Murazzi che ha avuto conseguenze drammatiche. In terapia per elaborare il trauma, Sara si confronta con ricordi sepolti per paura di affrontarli. Non si sente colpevole dell’atto violento, poiché non è stata lei a compierlo né ad incitarlo. La sua colpa risiede nel silenzio che ha mantenuto, paralizzata dalla paura di reazioni violente e minacce nel quartiere difficile in cui vive.Le pressioni esterne la dipingono come un’infame, un’assassina, minacciando persino di bruciare la sua casa. Sara subisce l’ostracismo della comunità locale, convinta che abbia ottenuto gli arresti domiciliari per aver parlato alle autorità, mentre in realtà le circostanze sono diverse. La percezione distorta degli altri la costringe a vivere nell’isolamento e nella paura costante.Nonostante tutto, Sara cerca di resistere alla violenza e all’odio circostante, desiderosa di trovare una via d’uscita da quella realtà opprimente. Il suo percorso terapeutico rappresenta un tentativo coraggioso di affrontare i propri demoni interiori e superare il senso di colpa che la opprime. In un contesto dove la giustizia sembra distorta e le vittime diventano carnefici agli occhi della società, Sara lotta per preservare la propria integrità morale e trovare una speranza di riscatto.Il suo silenzio forzato diventa simbolo della fragilità umana di fronte alla brutalità del mondo circostante, ma anche della resilienza necessaria per resistere alle avversità più oscure. In questo intricato labirinto emotivo, Sara cerca una via verso la guarigione interiore e la riconciliazione con se stessa e con il mondo esterno.