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sabato 15 Novembre 2025

Sanità campana, il Tar apre a una svolta: fine del piano di rientro?

Campania, un verdetto del Tar apre a una nuova era per la sanità regionaleIl Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) ha emesso un pronunciamento di portata cruciale per il futuro della sanità campana, concedendo ragione alla Regione nella disputa con il Ministero della Salute e aprendo la strada all’uscita definitiva dal piano di rientro dei debiti accumulati.

Una vittoria, definita “straordinaria” dal Presidente De Luca, che segna la conclusione di un percorso travagliato e una potenziale svolta per il sistema sanitario regionale.

La decisione del TAR giunge al termine di una lunga e aspra contesa, innescata dalla persistente resistenza del Governo a riconoscere la solidità finanziaria della Regione.

Nonostante i notevoli progressi compiuti, la Campania è rimasta intrappolata in un regime di vigilanza e restrizioni, generando forti critiche da parte delle autorità locali.

Il governatore De Luca aveva espresso l’intenzione di denunciare per concussione esponenti del governo, accusati di aver deliberatamente ostacolato la ripresa economica della sanità regionale, penalizzando strutture convenzionate e cittadini.
Il TAR ha accertato che la Regione ha conseguito e mantenuto l’equilibrio di bilancio, un dato oggettivo che contrasta con le riserve del Ministero, il quale aveva invocato la necessità di garantire il pieno rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).
Sebbene la sentenza riconosca alcune lacune, come il mancato raggiungimento degli obiettivi minimi per lo screening mammografico e colon-retto e la persistente carenza nella copertura della rete residenziale per anziani, il TAR ha ribadito che tali inadempienze non inficiano la conclusione fondamentale: la Regione ha superato le soglie minime richieste per l’uscita dal piano.

Il Ministero della Salute, in risposta, ha sottolineato che la valutazione della sanità regionale non si limita all’equilibrio di bilancio, ma abbraccia un sistema più ampio di verifica degli adempimenti relativi ai LEA.
In particolare, sono state evidenziate criticità nella rete sociosanitaria, che assiste anziani e persone fragili, e nei programmi di screening oncologici.

Il dicastero ha inoltre ribadito che l’uscita dal piano di rientro necessita del raggiungimento di obiettivi specifici, tra cui il rafforzamento della rete sociosanitaria, il miglioramento degli screening e la stabilizzazione delle prestazioni dei LEA, obiettivi che, a detta del Ministero, non sarebbero stati ancora raggiunti dalla Campania.

La vicenda si inserisce in un contesto politico acceso, con l’intervento della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante un evento elettorale a Napoli.
Quest’ultima ha criticato aspramente l’operato del Presidente De Luca, accusandolo di spettacolarizzazione e di manipolazione dei dati relativi alle liste d’attesa.

L’uscita dal piano di rientro rappresenta un’opportunità per la sanità campana di liberarsi da vincoli restrittivi, investire in infrastrutture e personale, e migliorare l’offerta di servizi alla cittadinanza.

Tuttavia, il percorso è ancora in salita, con il Ministero che ha annunciato l’intenzione di presentare appello al Consiglio di Stato.

La battaglia legale si preannuncia lunga e complessa, ma la decisione del TAR ha riacceso la speranza di una nuova era per la sanità della Campania, caratterizzata da maggiore autonomia e capacità di risposta alle esigenze dei suoi cittadini.

L’equilibrio finanziario, da solo, non basta; la sfida ora è tradurlo in servizi sanitari di qualità e accessibili a tutti.

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