Veio Rivelata: Un Viaggio Sotterraneo nel Cuore dell’Antica EtruriaUn’epoca nuova si apre per Veio, la città etrusca inghiottita dalla storia, grazie a un progetto di ricerca senza precedenti che sta restituendo alla luce i segreti celati nel suo sottosuolo.
Il Ministero della Cultura, con il sostegno della Direzione Generale Musei, ha lanciato una collaborazione innovativa tra il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e l’Università Sapienza di Roma, un’iniziativa che promette di ridefinire la nostra comprensione di questo importante centro etrusco e del suo ruolo nel panorama dell’Italia antica.
Il fulcro di questa ricerca è il Santuario del Portonaccio, un complesso religioso di eccezionale importanza, che viene sottoposto a un esame accurato attraverso un approccio multidisciplinare.
Luana Toniolo (Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia) e Laura Maria Michetti (Sapienza Università di Roma) guidano gli scavi, mentre il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, Elettronica e Telecomunicazioni della Sapienza si occupa delle prospezioni geofisiche.
Ma la scoperta più sensazionale è la prima mappatura integrale dei cunicoli, un intricato labirinto di gallerie sotterranee che si estende sotto l’antica città e l’area sacra.
Questa rete nascosta, fino ad oggi in gran parte sconosciuta, rivela aspetti inediti dell’organizzazione urbana e delle pratiche rituali di Veio.
Per esplorare questo complesso ambiente, è stato impiegato il rover Magellano, un’innovativa piattaforma robotica sviluppata appositamente per la navigazione autonoma in spazi ristretti e pericolosi, ispirata alla tecnologia utilizzata dalla NASA per l’esplorazione dei pianeti.
L’utilizzo del rover, con il suo sofisticato sistema di sospensioni “rocker-bogie”, simile a quelli dei rover marziani Spirit, Opportunity e Curiosity, permette di trasmettere in tempo reale immagini e dati dall’interno dei cunicoli, garantendo un monitoraggio costante delle operazioni.
Questa tecnologia all’avanguardia, unita all’esperienza dei ricercatori, permette di raccogliere informazioni preziose in modo non invasivo, preservando l’integrità del sito archeologico.
Il progetto non si limita alla mappatura dei cunicoli.
Un’altra priorità è lo studio delle strutture idrauliche che solcano il sottosuolo, un’ingegnosa rete di canali, cisterne e pozzi che collegava il pianoro dei Campetti con il Santuario di Portonaccio e la valle di Cannetaccio, testimoniando un’attenta gestione delle risorse idriche.
Particolare rilevanza ha anche la grande piscina sacra, situata in prossimità del tempio di Apollo, un luogo di riti etruschi successivamente riadattato in epoca romana dopo la conquista di Veio nel 396 a.
C.
“Questo progetto rappresenta un investimento strategico nella conoscenza del nostro patrimonio etrusco,” afferma Massimo Osanna, Direttore Generale Musei.
“Grazie alla collaborazione virtuosa tra istituzioni scientifiche e museali, stiamo aprendo nuove finestre sulla storia di Veio e valorizzando un sito di eccezionale importanza.
La mappatura dei cunicoli, in particolare, è una testimonianza del potenziale delle tecnologie avanzate applicate all’archeologia, in grado di svelare segreti che altrimenti rimarrebbero sepolti per sempre.
“La ricerca a Veio non è solo un’indagine sul passato, ma anche un ponte verso il futuro, un esempio di come la scienza e la tecnologia possano contribuire a preservare e interpretare il nostro patrimonio culturale, rendendolo accessibile a tutti.







