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domenica 16 Novembre 2025

Addio Beppe Vessicchio: il Canavese piange un intellettuale unico.

Il Canavese si inchina al ricordo di Beppe Vessicchio, un intellettuale e artista che ha saputo tessere un legame profondo con il territorio, lasciando un’eredità di ispirazione e ricerca che va ben oltre la sua fama di compositore e figura iconica del Festival di Sanremo.
La sua scomparsa, a soli 69 anni, a causa di una malattia respiratoria, rappresenta una perdita non solo per il mondo della musica, ma anche per una comunità che ha accolto e apprezzato la sua visione olistica e il suo approccio innovativo all’intersezione tra arte, scienza e natura.
Vessicchio non si è limitato a visitare il Canavese, ma vi ha radicato una presenza attiva e partecipativa.
Il suo contributo non si esaurisce in apparizioni pubbliche, ma si concretizza in un dialogo continuo e stimolante con le eccellenze locali, un’esplorazione appassionata delle tradizioni e delle potenzialità del territorio.

Il suo percorso, intriso di curiosità e apertura mentale, ha saputo infondere nuova linfa vitale a iniziative culturali e enogastronomiche, promuovendo una narrazione originale e suggestiva del Canavese.
Il ricordo del sindaco di Agliè, Marco Succio, ne delinea la figura di un pensatore capace di coniugare rigore scientifico e sensibilità artistica.
L’incontro ad “Calici” nel 2023, dove Vessicchio presentò il suo progetto di “affinamento armonico” attraverso frequenze musicali, non fu una mera performance, ma una dimostrazione concreta della sua convinzione che la musica potesse influenzare la materia, esaltandone le qualità organolettiche.
Un’idea audace e innovativa, che ha generato un confronto intellettualmente stimolante e ha lasciato un segno indelebile nella comunità.

L’assessora Loredana Dolce, attraverso l’associazione “Discepoli di Escoffier”, ha avuto il merito di avvicinare Vessicchio al Canavese, aprendo le porte a un’esperienza unica.
La sua passione per “Musikè”, la prima cantina che affina il vino con la musica, ha portato a collaborazioni significative e a momenti indimenticabili.

L’aneddoto della cena, in cui il vino mutava profumo in prossimità della musica, testimonia la sua sensibilità e la sua capacità di cogliere le connessioni nascoste tra i fenomeni.
Il suo contributo non si è limitato al mondo del vino.

La partecipazione al Festival Olistico di Forno, l’incontro sui “Diritti della Terra” al Centro Martinetti di Castellamonte e il convegno a Damanhur sull’energia vitale dimostrano il suo interesse per tematiche legate alla sostenibilità, alla spiritualità e alla ricerca di un equilibrio tra uomo e natura.

Un approccio olistico che ha saputo ispirare e motivare molti.

Beppe Vessicchio lascia un vuoto incolmabile nel Canavese, ma il suo lascito intellettuale e artistico continuerà a vivere, stimolando la ricerca, l’innovazione e la valorizzazione del territorio.

La sua figura si erge a monito e a guida, invitando a coltivare la curiosità, a superare i confini disciplinari e a ricercare sempre nuove forme di espressione e di conoscenza.

Un vero maestro, un amico sincero, un uomo che ha saputo donare al Canavese una parte del suo immenso talento e della sua profonda umanità.

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