14 gennaio 2025 – 17:20
Le richieste di pena avanzate oggi in aula da Elena Parato, pm del caso, pongono Davide Osella Ghena al centro dell’attenzione come presunto esecutore materiale dell’omicidio di Fatmir Ara, imprenditore edile di Mathi. Il contesto che ha portato a questo tragico epilogo sembra essere legato a questioni economiche sorte tra l’imprenditore e Osella Ghena. La vittima stava lavorando alla ristrutturazione di un casolare ad Alba, di proprietà del principale imputato e della sua compagna, progetto che avrebbe dovuto trasformare l’edificio in una struttura ricettiva. Durante il processo, Osella Ghena ha fornito diverse versioni dei fatti, creando confusione e contraddizioni nel corso degli interrogatori.La vicenda si è complicata ulteriormente quando l’accusato ha confessato il crimine dopo ore di interrogatorio intensivo. Tuttavia, davanti alla Corte d’Assise di Ivrea, ha improvvisamente ritrattato la sua ammissione in lacrime, sostenendo di essere stato costretto a coprire i veri colpevoli sotto minaccia. Descrivendo due misteriosi individui incontrati nei pressi della cartiera dove lavorava come possibili autori materiali del delitto, Osella Ghena ha delineato dettagliatamente le loro fattezze: abbigliamento curato, barbe ben curate e un tatuaggio con un pugnale e un serpente sul braccio sinistro.La complessità delle dinamiche emerse durante il processo mette in discussione la verità dei fatti e solleva dubbi sulla responsabilità effettiva dell’imputato. La richiesta di condanne differenziate per i coinvolti – ergastolo con isolamento diurno per Davide Osella Ghena, 22 anni per la sorella Barbara e 13 anni con tre anni di libertà vigilata per l’amico Andrea Fagnoni – evidenzia la complessità del caso e la necessità di approfondire ulteriormente le indagini per fare piena luce sull’omicidio di Fatmir Ara.