Addio Silvano Giordano: San Genuario piange un’icona.

0
7

San Genuario si raccoglie nel lutto per la perdita di Silvano Giordano, figura emblematica spentasi venerdì all’età di 79 anni.
La sua scomparsa non segna solo la fine di una vita, ma l’affievolirsi di un legame profondo e radicato, un filo invisibile che tesseva insieme la storia di una terra, la fatica di un lavoro, l’arte di plasmare il metallo e l’amore per la propria comunità.
Silvano incarnava l’essenza stessa di San Genuario.

Ereditando dal padre non un semplice mestiere agricolo, ma una vera e propria filologia del campo, trasformò una modesta attività in un’azienda agricola solida e prospera, alimentata dalla passione e dalla conoscenza tramandata di generazione in generazione.
La sua perizia nel coltivare la terra era così completa da renderlo una sorta di custode del sapere agrario, un punto di riferimento imprescindibile per i giovani agricoltori, desiderosi di apprendere i segreti della terra e affrontare le sfide del mondo agricolo moderno.
La sua cascina divenne un luogo di incontro, un laboratorio a cielo aperto dove si condividevano esperienze, si affrontavano problemi e si custodivano le tradizioni.

Ma Silvano non era solo un agricoltore.
Quando la terra riposava, si dedicava con maestria all’arte del ferro, un’abilità che gli valse il soprannome di “l’artista del ferro”.

Le sue creazioni, frutto di un talento innato e di una profonda sensibilità, impreziosiscono il cuore di San Genuario, testimoniando la sua abilità artigianale e la sua dedizione alla bellezza.

Dai cancelletti al battistero, passando per i trespoli e altri elementi architettonici, ogni opera in ferro porta con sé la sua impronta, la sua cura e la sua passione.

La sua abilità non si limitava al ferro: la lavorazione del legno era un’altra delle sue espressioni artistiche, arricchendo ulteriormente il patrimonio culturale locale.
Oltre al lavoro nei campi e all’arte, Silvano era il custode della memoria storica di San Genuario.

Quando gli scavi archeologici portarono alla luce le vestigia del borgo medievale, il suo contributo fu inestimabile.

La sua conoscenza del territorio, le sue testimonianze dirette, le sue storie di un tempo, permisero di ricostruire il passato e di comprendere l’evoluzione del borgo.

Instaurò un rapporto di profonda collaborazione con i responsabili degli scavi, condividendo aneddoti e indicazioni che si rivelarono fondamentali per il successo dell’impresa.
Il sindaco Vittorio Ferrero lo ricorda con affetto, sottolineando la sua attenzione per la comunità e il suo profondo legame con la terra.

L’assessore alla Cultura Antonella Dassano ne celebra l’impegno civile e la dedizione al bene comune, ricordando il suo contributo alla sistemazione del vialetto che conduce al cimitero e la sua costante presenza a sostegno delle iniziative culturali locali.

Silvano lascia un vuoto incolmabile nel cuore della moglie Pina, della figlia Cristina con Carmelo, dell’adorata nipote Martina, della sorella Mariuccia, del figlio Franco con Loretta.

La sua eredità, però, risiede nelle sue opere, nelle sue storie, nel suo esempio di uomo legato alla terra, all’arte e alla comunità, un patrimonio prezioso che continuerà a vivere nel cuore di San Genuario.
Il suo ricordo è un invito a preservare le tradizioni, a valorizzare il territorio e a coltivare il senso di appartenenza, come lui ha fatto per tutta la sua vita.