La situazione economica internazionale è sempre più tesa a causa dei piani di Donald Trump riguardanti i dazi sulle importazioni dalla Cina. Queste incertezze hanno portato il renminbi cinese a perdere terreno nei confronti del dollaro, con uno spot rate che si attesta a 7,2749 e un offshore rate a 7,2794. Tuttavia, la Banca centrale cinese ha reagito prontamente per sostenere la propria valuta, fissando la parità centrale a 7,1703 e rafforzandola di ben 183 punti base. Questo livello rappresenta il valore più alto dal novembre del 2024.Questa mossa della Banca centrale cinese ha sorpreso il mercato finanziario, poiché si è discostata di ben 1.200 punti base dalle aspettative degli analisti. Si ipotizza che la svalutazione dello yuan sia una strategia per mitigare l’impatto delle possibili tariffe doganali imposte dagli Stati Uniti sulle esportazioni cinesi. La volatilità dei mercati e le tensioni commerciali tra le due potenze economiche mondiali stanno generando un clima di incertezza che potrebbe avere ripercussioni globali sull’economia.
“La Banca centrale cinese sconcerta i mercati con una mossa inaspettata”
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