Piazzale del cimitero: polemiche a Montanaro, Ponchia attacca

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Il recente via libera della Soprintendenza alle Belle Arti per la prosecuzione dei lavori di riqualificazione del piazzale del cimitero di Montanaro ha riacceso un acceso dibattito politico locale, con il consigliere di minoranza Giovanni Ponchia a sollevare dubbi e a contestare le scelte progettuali dell’amministrazione.
La vicenda trascende la mera questione tecnica, configurandosi come un confronto tra visioni contrastanti sull’identità e il futuro del patrimonio artistico e culturale di Montanaro.
Ponchia, forte del suo precedente ruolo nella predisposizione del progetto originario, esprime una profonda contrarietà alla divergenza rispetto alle soluzioni inizialmente previste.
Le modifiche introdotte, in particolare l’impiego di autobloccanti non antichizzati e cordoli a filo, sono percepite come una compromissione dell’integrità estetica e funzionale del luogo.

La sua critica non si limita a un giudizio di gusto, ma si radica in una visione più ampia del ruolo del piazzale, concepito come cornice significativa per la Chiesa di Loreto, capolavoro attribuito all’architetto Guarino Guarini e elemento cruciale dell’identità culturale di Montanaro.
La decisione del sindaco Antonino Careri di sospendere temporaneamente i lavori, in attesa del parere della Soprintendenza, testimonia l’importanza attribuita alla questione.

Il successivo via libera, pur autorizzando la prosecuzione con i materiali già installati, non placa le preoccupazioni di Ponchia, che insiste sulla necessità di un intervento correttivo.
La sua argomentazione si sviluppa su diversi livelli.
Innanzitutto, evidenzia la dissonanza cromatica ed estetica degli autobloccanti non antichizzati, percepiti come incongrui rispetto alla sacralità e all’eleganza dell’ambiente circostante.

In secondo luogo, solleva interrogativi sulla sicurezza e l’accessibilità dei cordoli a filo, considerati un potenziale pericolo per i pedoni e un ostacolo per chi utilizza il piazzale.

Ponchia non si limita a una critica costruttiva, ma lancia un appello all’amministrazione, sollecitando la ricerca di risorse aggiuntive per realizzare l’intervento originariamente previsto.

L’obiettivo non è un mero adempimento burocratico, ma la creazione di un piazzale che valorizzi il patrimonio artistico e culturale di Montanaro, in grado di attrarre visitatori e di accrescere l’orgoglio locale.

Ricordando le iniziative del Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI) che hanno contribuito a far conoscere le chiese del paese, Ponchia interroga l’amministrazione sulla sua capacità di comprendere il significato profondo del piazzale di Loreto e di investire in un intervento che ne esalti il valore intrinseco.

Il rischio, altrimenti, è di configurare un ambiente anonimo e privo di quella risonanza storica e culturale che lo rende unico.

La riflessione di Ponchia si proietta nel futuro, interrogandosi sulle conseguenze a lungo termine di scelte che, a suo avviso, compromettono l’identità e il valore del patrimonio locale.

Il piazzale del cimitero di Borgo Loreto, a suo dire, rischia di diventare un presagio di un degrado più ampio, che investirà l’intero territorio di Montanaro.

La vicenda si pone, quindi, come un campanello d’allarme, invitando l’amministrazione e la comunità a riflettere sul ruolo del patrimonio culturale come motore di sviluppo sostenibile e di coesione sociale.