Chivasso: Inchiesta sulla Farmacia Comunale e Crisi di Governance

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L’Amministrazione Comunale Sotto Inchiesta: La Farmacia Comunale e il Declino di ChivassoUn’ombra di sospetto e confusione avvolge l’iter per la creazione dell’ottava farmacia comunale a Chivasso, rivelando una più ampia crisi di governance che affligge la città.
In una zona martoriata dall’abbandono, come quella compresa tra via Bradac e via Blatta, dove le vetrine delle attività commerciali rimangono sigillate, l’attesa per la nuova farmacia si trasforma in un labirinto di opzioni pre-acquisite e promesse non mantenute.
L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Claudio Castello, ha annunciato l’apertura della farmacia per il 26 febbraio 2026, una data ora apparsa irrealistica alla luce di un processo burocratico contorto.
L’avvio con una manifestazione di interesse non vincolante, anziché con un bando pubblico standard, solleva interrogativi legittimi: si richiede ai privati di presentare locali già pronti, corredati di documentazione completa, ben prima che il bando sia ufficialmente pubblicato.

Questa inversione di rotta, che impone oneri e rischi sui cittadini e gli operatori economici, appare un artificio per pre-selezionare favoriti, limitando la concorrenza e minando la trasparenza del processo.
Le tempistiche dichiarate, a distanza di otto mesi dalla prelazione, risultano incongruenti, soprattutto considerando la complessità di un’operazione che coinvolge gare, aggiudicazioni, contratti, lavori e autorizzazioni.

L’amministrazione, nota per la sua incapacità di risolvere problemi apparentemente semplici come la manutenzione delle strade, si prefigge un’impresa titanica in tempi brevissimi.
La domanda che sorge spontanea è: chi, nell’ombra, ha già tutto pronto per accaparrarsi questa opportunità?La mancanza di chiarezza sulla location, oscillante tra via Bradac, via Blatta e un’area in via Regis, riflette una profonda disorganizzazione e una gestione opaca dell’azione amministrativa.

Il sindaco cambia versione a seconda del pubblico, disseminando “mezza verità” e alimentando la sfiducia dei cittadini.

La minoranza consiliare, guidata da LiberaMente Democratici, denuncia con forza questo modus operandi, ribadendo la più idonea collocazione della farmacia in zona Blatta, una scelta supportata da una raccolta firme e da un confronto diretto con i residenti.
Tuttavia, la vicenda della farmacia comunale non è un caso isolato, ma il sintomo di un malessere più profondo.

L’amministrazione comunale è accusata di aver perso la bussola, di operare senza una visione chiara del futuro di Chivasso.
La gestione della sicurezza, con promesse di zone sicure contraddette da segnalazioni allarmanti, il caos delle zone blu, la gestione disordinata della sicurezza scolastica e il progressivo deterioramento della sanità territoriale, con un ospedale in difficoltà e un sindaco silente, sono altrettanti tasselli di un quadro desolante.
La domanda cruciale che emerge è: cosa ha prodotto l’amministrazione guidata da Castello e Centin in questi anni? La risposta, esaminando i fatti, è dolorosamente chiara: una città che si è deteriorata, un tessuto sociale incrinato, una fiducia pubblica erosa.
La vicenda della farmacia comunale è solo l’ultimo capitolo di una storia di immobilismo pericoloso, dove l’unica certezza è la mancanza di una guida autorevole e trasparente.