Un evento atmosferico di straordinaria violenza ha scosso questa mattina l’Abbazia di San Bartolomeo a Capannoli, in provincia di Pisa.
Un fulmine, con una potenza tale da lasciare segni evidenti sulla struttura, ha impattato direttamente sulla sommità della cupola, innescando un parziale collasso di elementi architettonici.
La concomitanza dell’evento con la chiusura al pubblico dell’edificio storico, fortunatamente, ha evitato conseguenze umane.
I vigili del fuoco, prontamente intervenuti, hanno immediatamente attivato le procedure di sicurezza per il dissesto statico, stabilizzando la struttura e procedendo a verifiche approfondite, impiegando anche l’ausilio di un’autoscala per una valutazione precisa dei danni.
Oltre ai vigili del fuoco, la scena è stata presidiata da un team multidisciplinare, composto da tecnici della polizia locale di Capannoli, dal sindaco comunale e da specialisti della soprintendenza ai beni culturali.
La presenza di questi esperti sottolinea la rilevanza storica e artistica dell’abbazia e la necessità di un intervento mirato e qualificato.
Le cause precise dell’evento sono attualmente oggetto di analisi.
Si sospetta che, oltre alla potenza del fulmine, fattori legati all’usura del tempo e possibili preesistenti fragilità strutturali abbiano contribuito al crollo.
La cupola, in particolare, data la sua posizione elevata e l’esposizione agli agenti atmosferici, è sempre stata considerata una parte delicata dell’edificio.
Le valutazioni in corso, condotte con metodologie avanzate e strumentazioni specialistiche, mirano a determinare l’estensione precisa dei danni e a pianificare un intervento di restauro che preservi l’integrità storica e artistica dell’abbazia.
Si prevede che il processo di restauro sarà complesso e richiederà un notevole investimento di risorse umane e finanziarie.
La comunità locale, profondamente legata all’abbazia, esprime la speranza che il patrimonio storico possa essere recuperato e ripristinato alla sua antica magnificenza, diventando nuovamente un simbolo di identità e di bellezza per l’intera regione.
L’episodio pone inoltre l’attenzione sulla necessità di monitorare costantemente le strutture storiche, soprattutto quelle esposte a fenomeni atmosferici estremi, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici.








