Rapina a Venaria: arrestato un giovane di Ciriè

Nella notte tra il 4 e il 5 novembre, un episodio di violenza ha scosso la quiete di Venaria Reale, sfociando in una rapina ai danni di un conducente di taxi.
L’evento, avvenuto in via Lanzo intorno alle 2:30, ha visto coinvolto un giovane residente a Ciriè, di 25 anni, con precedenti penali e già noto alle autorità.

Il modus operandi, rivelato dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, descrive un’azione premeditata e aggressiva.
Il giovane, dopo aver richiesto una corsa da Torino verso la sua abitazione, ha costretto il tassista, una volta giunto nei pressi del suo domicilio, a fermarsi bruscamente.

La situazione si è rapidamente degenerata in una colluttazione, durante la quale il rapinatore ha minacciato il conducente con un oggetto contundente, poi identificato come una penna metallica opportunamente modificata, che simulava l’aspetto di un cacciavite.
L’atto di intimidazione, unito alla richiesta insistente di denaro, ha portato il tassista a cedere una somma di 200 euro in contanti, per poi assistere alla fuga del rapinatore.
La prontezza di riflessi del conducente, che ha immediatamente allertato il 112, ha permesso ai Carabinieri della Compagnia di Venaria Reale di intervenire tempestivamente.

Grazie a un’efficace attività di ricerca e rintraccio, supportata dalle informazioni ottenute tramite le registrazioni delle telecamere, i militari sono riusciti ad arrestare il giovane in tempi relativamente brevi, meno di mezz’ora dopo la commissione del fatto.

L’oggetto utilizzato per la rapina è stato rinvenuto in possesso dell’arrestato, corroborando ulteriormente la ricostruzione dell’accaduto.

L’arresto, e la successiva custodia cautelare in carcere a Ivrea, segnano un passo importante nel contrasto alla criminalità predatoria che colpisce il territorio.

L’episodio solleva interrogativi sulla necessità di rafforzare la sicurezza dei professionisti del trasporto pubblico, spesso esposti a rischi e aggressioni, e sull’importanza di un sistema di videosorveglianza capillare per prevenire e perseguire tali reati, tutelando la tranquillità dei cittadini.

Il caso è ora al vaglio dell’autorità giudiziaria per la determinazione della responsabilità penale e la quantificazione della pena.

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