Una profonda ondata di sgomento ha investito Calimera, un piccolo centro della provincia di Lecce, teatro di una tragedia familiare che ha spezzato due vite in un lasso di poche ore.
La comunità è sconvolta dalla scoperta del corpo senza vita di un bambino di otto anni, avvenuta nella tarda serata odierna all’interno del suo appartamento in via Montinari.
La vicenda si intreccia a un precedente, ancora più straziante: il ritrovamento, nel pomeriggio, del cadavere di una donna sulla costa di Torre dell’Orso, località balneare a circa venti chilometri di distanza.
Si tratta, a quanto emersa dalle prime ricostruzioni, di madre e figlio, legati da un vincolo indissolubile tragicamente interrotto.
La donna, di trentacinque anni e originaria della provincia di Reggio Calabria, aveva scelto Calimera come sua dimora, condividendo la vita con il figlio.
La scoperta del bambino è avvenuta nella sua camera da letto, un luogo che ora è avvolto da un’aura di dolore e mistero.
L’allarme è stato lanciato dall’ex marito, figura centrale in questo intricato puzzle di circostanze che i carabinieri stanno ora meticolosamente investigando.
Le prime osservazioni sul corpo del bambino rivelano la presenza di lesioni, elementi che complicano ulteriormente il quadro e suggeriscono la necessità di approfondire gli aspetti criminologici della vicenda.
Le indagini, condotte con la massima cautela e competenza, si concentrano sulla ricostruzione accurata degli eventi che hanno portato a questa inaudita perdita.
È emerso che la donna non aveva accompagnato il figlio a scuola questa mattina, un dettaglio apparentemente banale che, nel complesso del quadro, assume un significato cruciale.
La denuncia di scomparsa, presentata dall’ex marito, ha innescato una serie di accertamenti che hanno portato alla dolorosa scoperta del piccolo.
Il sindaco di Calimera, Gianluca Tommasi, si è recato sul luogo della tragedia, testimone del profondo turbamento che ha invaso la comunità.
Un evento di tale portata, che colpisce nel profondo il tessuto sociale di un piccolo centro come Calimera, lascia un segno indelebile.
La doppia perdita, così vicina nel tempo e nello spazio, amplifica il senso di sgomento e la necessità di un sostegno concreto per le persone coinvolte e per l’intera comunità.
La vicenda solleva interrogativi urgenti sulla vulnerabilità dei minori e sulla necessità di rafforzare le misure di prevenzione e di protezione, affinché tragedie simili non si ripetano.








