venerdì 21 Novembre 2025

Personal Trainer Denunciato: Doping, Cocaina e Ricettazione

L’attività di contrasto alla criminalità sportiva ha portato all’identificazione e alla denuncia di un personal trainer di 43 anni, residente a Mezzago, nel territorio monzese.
L’uomo, con precedenti penali, è accusato di ricettazione e di aver distribuito e somministrato sostanze illecite, specificamente doping, in violazione delle normative sanitarie e sportive nazionali.

La scoperta, avvenuta in una palestra di Busnago, è frutto di un’operazione mirata condotta dai Carabinieri, con il prezioso contributo del Nucleo Anti-Sofisticazioni (NAS) di Milano e dell’unità cinofila del Nucleo di Orio al Serio.

Quest’ultima, grazie alla sua sensibilità olfattiva, ha permesso di individuare un considerevole quantitativo di farmaci anabolizzanti e sostanze dopanti di provenienza estera, presumibilmente introdotte nel paese attraverso canali illegali.

L’operazione, pianificata e realizzata una settimana fa, mirava a prevenire e contrastare i fenomeni di illegalità sempre più complessi che affliggono il panorama sportivo, dove la ricerca del successo, spesso, spinge atleti e, purtroppo, professionisti del settore a ricorrere a pratiche scorrette e pericolose per la salute.
Durante il controllo, l’unità cinofila ha individuato, all’interno della borsa del personal trainer, anche tre dosi di cocaina, aggravando ulteriormente la gravità delle accuse a suo carico.

Questa scoperta sottolinea un quadro preoccupante, indicando una possibile estensione delle attività illecite del soggetto a un contesto più ampio rispetto al solo doping sportivo.

L’azione dei Carabinieri non si è limitata alla semplice confisca delle sostanze stupefacenti e dopanti.

È stata avviata un’indagine volta a ricostruire la filiera di approvvigionamento, individuare eventuali complici e comprendere la portata della rete di distribuzione.
Si presume, infatti, che il personal trainer fosse solo un anello di una catena più lunga, coinvolgente atleti, altri professionisti del fitness e, potenzialmente, organizzazioni criminali transnazionali.

La tutela della salute pubblica e l’integrità dello sport richiedono un impegno costante e multidisciplinare per contrastare efficacemente tali attività illecite.
Il caso solleva interrogativi cruciali sull’etica professionale, la responsabilità individuale e la necessità di rafforzare i controlli e le sanzioni in materia di doping e traffico di sostanze illegali nel mondo dello sport.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap