L’incremento delle richieste di assistenza alla Camera Arbitrale di Milano, che nel corso dei primi dieci mesi del 2025 ha registrato un balzo del 17% rispetto allo stesso periodo del 2024 (298 istanze contro le 255 dell’anno precedente), riflette una crescente fragilità del tessuto economico e sociale.
Questo dato, che consolida un trend in atto da diversi anni, evidenzia la necessità urgente di interventi mirati a prevenire e gestire il sovraindebitamento di cittadini e microimprese, spesso esposti a spirali di debito insostenibili.
La Camera Arbitrale di Milano, in sinergia con la Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, ha formalizzato un accordo strategico con l’Osservatorio sul Debito Privato dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Questa collaborazione, siglata in una cerimonia che ha visto la partecipazione di figure chiave delle istituzioni coinvolte, si propone di sviluppare studi approfonditi e promuovere azioni concrete volte a contrastare il fenomeno del sovraindebitamento, analizzandone le cause profonde e gli effetti devastanti sul singolo individuo e sull’economia locale.
“Il nostro obiettivo primario è il sostegno alla tenuta del tessuto economico e sociale”, ha dichiarato Rinaldo Sali, vicedirettore della Camera Arbitrale di Milano, sottolineando l’importanza di offrire strumenti e percorsi innovativi capaci di prevenire l’accumulo di debiti e favorire una gestione finanziaria responsabile e sostenibile nel tempo.
Gianluca Mucciarone, direttore dell’Osservatorio sul Debito Privato dell’Università Cattolica, ha aggiunto che l’iniziativa si prefigge di fornire una visione multidisciplinare del problema, integrando competenze giuridiche, economiche e sociali per elaborare soluzioni efficaci e personalizzate.
L’esperienza maturata dalla Camera Arbitrale di Milano, che dal 2016 ha accolto 1.923 richieste di aiuto, testimonia la crescente complessità e diffusione del fenomeno.
I dati relativi ai debiti gestiti, superiori a 200 milioni di euro dal 2018 ad oggi, indicano un tasso di recupero e restituzione ai creditori pari al 21%, un risultato positivo che, tuttavia, non può celare la gravità della situazione.
La distribuzione geografica delle richieste nel 2025 rivela una significativa concentrazione nel territorio milanese (55 domande, 18% del totale), seguita da Monza (72 domande), Lodi (42 domande) e Como (28 domande).
Questa dislocazione geografica, pur fornendo un quadro dettagliato delle aree più colpite, non esclude la vulnerabilità di altre province del bacino di utenza, come Pavia, Lecco, Varese e Cremona, ciascuna con le proprie specificità e sfide.
L’analisi approfondita di questi dati, unitamente alla collaborazione con l’Università Cattolica, mira a identificare modelli comportamentali, fattori di rischio e strumenti di intervento mirati, con l’obiettivo di mitigare l’impatto del sovraindebitamento e promuovere una maggiore resilienza economica e sociale per l’intera comunità.







