Il sistema sanitario dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Santissima Annunziata” di Sassari e delle Cliniche Universitarie connesse si trova ad affrontare una situazione di profonda crisi, che ha reso necessaria una sospensione temporanea dei ricoveri programmati e degli interventi chirurgici non urgenti.
Questa decisione, assunta dalla Direzione Generale, non è un atto isolato, ma l’emersione drammatica di problematiche strutturali e complesse che affliggono il territorio e mettono a rischio la sostenibilità del servizio pubblico.
L’emergenza attuale è stata innescata da una combinazione di fattori concomitanti: l’ondata influenzale, che ha innalzato i flussi di pazienti al Pronto Soccorso, saturandolo oltre ogni limite di capacità; il sovraffollamento cronico dei reparti, che costringe a soluzioni di accalappiamento precarie e non ottimali, con pazienti spesso assistiti in aree non destinate a tale scopo; e, soprattutto, una carenza di personale medico, infermieristico e tecnico che erode la capacità di rispondere adeguatamente ai bisogni della popolazione.
La sospensione delle attività programmate, seppur temporanea, rappresenta un atto di responsabilità volto a preservare la capacità di risposta alle emergenze e alle urgenze reali, garantendo, almeno, un livello minimo di assistenza ai casi più critici.
Tuttavia, la misura è sintomatica di una profonda e radicata fragilità del sistema, che riflette un quadro più ampio di sottostima degli investimenti nel settore sanitario e di una gestione inefficiente delle risorse umane e materiali.
La Direzione Generale, nel comunicare la decisione, ha sottolineato come i problemi riscontrati siano il risultato di dinamiche complesse e persistenti: l’eccessivo numero di pazienti ricoverati, che compromette la qualità e la sicurezza delle cure; un carico assistenziale sproporzionato rispetto alle risorse disponibili, che mette a dura prova l’operatività del Pronto Soccorso e dei reparti di degenza; e, conseguentemente, un rischio concreto di deterioramento delle condizioni di salute dei pazienti stessi.
La sospensione delle attività programmate è quindi una misura provvisoria, che sarà periodicamente rivalutata in relazione all’evoluzione dei flussi di pazienti e all’occupazione dei posti letto.
Tuttavia, è imperativo che questa emergenza sia l’occasione per avviare un processo di profonda riflessione e di revisione delle politiche sanitarie, che coinvolga tutti gli attori del sistema: istituzioni, operatori sanitari, sindacati e cittadini.
È necessario un investimento massiccio in personale, in infrastrutture e in tecnologie, ma soprattutto è fondamentale ripensare l’organizzazione del sistema sanitario, puntando sulla prevenzione, sulla territorializzazione delle cure e sull’integrazione tra ospedale e servizi ambulatoriali.
Solo così sarà possibile superare la crisi attuale e garantire un futuro sostenibile per la salute della comunità sassarese e dell’intera regione.
La resilienza del sistema sanitario è messa a dura prova e richiede un impegno collettivo per ricostruire la fiducia e ripristinare la capacità di rispondere efficacemente ai bisogni della popolazione.








