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giovedì 20 Novembre 2025

Protesta in quota: i lavoratori Eurallumina chiedono risposte.

La seconda notte trascorsa in quota, a quaranta metri di altezza all’interno del silo dell’Eurallumina a Portovesme, testimonia la tenace protesta dei quattro lavoratori.

Un gesto simbolico, audace, che esprime l’angoscia e la frustrazione di un’intera comunità operosa, sospesa tra l’incertezza del futuro e la memoria di un passato industriale cruciale per il Sulcis Iglesiente.

La mobilitazione, sostenuta dalle sigle sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, unitamente alla Rsa Eurallumina, prosegue in assenza di riscontri concreti.
Il silenzio proveniente dalla riunione del Comitato di Sorveglianza Finanziaria (Csf) ha acuito la tensione, alimentando la preoccupazione tra i lavoratori, i loro familiari e l’intera area territoriale.
L’attesa si concentra ora sull’incontro previsto tra il Ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e la Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde.
I sindacati rivolgono un appello pressante alla Presidente Todde, esortandola ad assumere un ruolo attivo, portavoce delle istanze dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali, affinché le sue preoccupazioni vengano ascoltate e considerate a livello governativo.

La vertenza Eurallumina è più di una semplice questione industriale: rappresenta un nodo cruciale per il rilancio economico e sociale di un intero territorio.
La necessità impellente è la risoluzione della problematica transitoria, che riguarda la gestione delle risorse finanziarie e l’erogazione dei fondi necessari per il mantenimento dell’ordinaria amministrazione.

Parallelamente, si rende imprescindibile lo sblocco delle risorse destinate al progetto di riavvio da 300 milioni di euro, un investimento strategico capace di generare occupazione, sviluppo e innovazione.
Lungi dall’essere una richiesta di assistenza, la protesta si configura come un imperativo di giustizia: il diritto al rispetto delle normative vigenti e la possibilità concreta di rilanciare un sito produttivo di rilevante valore strategico, un luogo dove operano professionisti altamente qualificati, custodi di competenze e know-how unici.
Si tratta di preservare un patrimonio industriale e umano, un motore di progresso per la Sardegna.
La mobilitazione proseguirà senza sconti, con la determinazione di chi lotta per il proprio futuro e per quello della propria comunità, esigendo una chiara assunzione di responsabilità da parte di tutte le istituzioni coinvolte.

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