Nel contesto dell’Alto Adige, la tutela dei diritti e il benessere dei minori rappresentano un imperativo sociale di primaria importanza, un impegno che si manifesta attraverso un sistema di servizi complessi e articolati, particolarmente rilevanti alla luce dei dati recenti relativi al 2024.
In occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, la Provincia di Bolzano ha reso pubblico un quadro dettagliato dell’attività dei servizi sociali, evidenziando come 236 minori abbiano ricevuto supporto specializzato durante l’anno.
La responsabilità di garantire la protezione e lo sviluppo armonioso di questi individui ricade congiuntamente sul Tribunale per i minorenni e sui servizi sociali provinciali.
Quest’ultimi operano come un punto di riferimento essenziale, offrendo un ventaglio di interventi mirati a sostenere bambini, bambine e adolescenti in momenti di particolare fragilità, costruendo un ambiente sicuro e stimolante che favorisca l’affermazione della loro identità e il raggiungimento del pieno potenziale.
L’Assessora provinciale alla Coesione sociale e alla Famiglia, Rosmarie Pamer, sottolinea l’importanza cruciale di questo lavoro, evidenziando la necessità di un continuo investimento nella professionalizzazione degli operatori, riconoscendo l’empatia e la competenza come elementi imprescindibili per affrontare le sfide complesse che si presentano.
Il sistema di supporto si articola in diverse strutture provinciali, ognuna con un ruolo specifico.
Le comunità alloggio, con una capacità complessiva di 149 posti distribuiti su 18 strutture, rappresentano una risposta fondamentale per l’accoglienza di minori in condizioni di vulnerabilità, offrendo non solo un alloggio sicuro, ma anche un supporto socio-pedagogico e terapeutico personalizzato, per un totale di 121 minori assistiti nel 2024.
Parallelamente, il servizio di assistenza abitativa promuove l’autonomia dei minori, pur mantenendo un livello di supporto socio-pedagogico calibrato sulle specifiche necessità, con un totale di 31 minori seguiti e 43 posti disponibili su 16 servizi.
Le motivazioni che conducono un minore ad accedere a queste strutture residenziali, come evidenziato dall’indagine Astat “Presidi sociali e socio-sanitari 2024”, sono spesso legate a difficoltà educative genitoriali, abusi, maltrattamenti o problematiche psico-fisiche dei genitori.
Una percentuale minoritaria (5%) riguarda minori stranieri non accompagnati, spesso vittime di migrazioni complesse e traumatiche.
La durata del soggiorno nelle strutture è generalmente breve, inferiore a un anno, a testimonianza di un approccio orientato al reinserimento familiare o all’attivazione di soluzioni alternative.
I centri diurni, con una capacità totale di 95 posti, offrono un supporto mirato durante l’arco della giornata, rivolto a 84 minori nel 2024.
L’obiettivo primario è l’integrazione sociale e lo sviluppo di competenze relazionali, con un forte coinvolgimento, ove possibile, del contesto familiare.
Questo impegno concreto si traduce in un investimento provinciale di quasi 25 milioni di euro, a dimostrazione della priorità attribuita alla tutela dei minori e alla costruzione di una comunità più equa e inclusiva.
Il sistema si pone, quindi, come una rete di protezione dinamica, orientata a rispondere in modo flessibile e mirato alle specifiche esigenze di ogni minore, promuovendo attivamente il loro diritto a crescere in un ambiente sicuro e stimolante.









