Sabato 15 novembre, alle ore 15:00, il Museo Archeologico del Vercellese di Livorno Ferraris si apre ad una riflessione profonda sull’identità, la resilienza e il potere narrativo, ospitando la cerimonia conclusiva del concorso letterario «Pagine di Territorio – Storie di Uomini e Paesi».
L’evento, intitolato «La forza della fragilità: quando le parole illuminano le ferite», si configura come un percorso introspettivo guidato dalla presenza della scrittrice Patrizia Pozzato, autrice di «A tu per tu con il Parkinson – Quando la corda si rompe».
Pozzato, attraverso la sua esperienza vissuta e la sua abilità di traduzione emotiva, offrirà una chiave di lettura inedita sulla fragilità, elevandola da condizione di debolezza a catalizzatore di forza interiore, di consapevolezza e di inaspettata ironia.
La sua testimonianza vivrà come un ponte tra la sofferenza individuale e la capacità umana di trasformare il dolore in luce, di estrarre significato dalla perdita e di trovare la bellezza nel quotidiano.
La cerimonia proseguirà con la proclamazione dei vincitori del concorso, che quest’anno ha riscosso un successo straordinario, attirando un numero eccezionale di partecipanti da ogni angolo d’Italia.
Le opere selezionate, vere e proprie finestre aperte su realtà diverse e voci uniche, testimoniano la vitalità della scena letteraria contemporanea e la sua capacità di esplorare le profondità dell’animo umano.
Il primo premio della sezione principale è stato assegnato a Filippo D’Aiello, alias Mirko Marasco, per «L’ultima nenia… poi il sonno».
Un’opera intensa e commovente che, con scrittura evocativa, ci introduce nel labirinto della memoria, svelandone la complessità e la struggente bellezza.
Il racconto di Petrini, «Indifferenza», si aggiudica il secondo posto, offrendo un’analisi acuta e sensibile dell’apatia sociale, invitando a riscoprire l’empatia come pilastro fondamentale per la convivenza civile.
A completare il podio, «Di madre in figlio» di Mauro Tucciarelli, un racconto delicato che celebra i legami familiari e la trasmissione intergenerazionale di affetti.
Nella sezione dedicata al racconto lungo, Maria Rosaria Fonso si distingue con «Qualcosa di buono», un’opera che fonde delicatezza narrativa e profonda introspezione.
Ivana Saccenti, con «E tu dov’eri», conquista il secondo posto grazie all’intensità emotiva e alla ricchezza del linguaggio.
«Anja» di Lorenza Negri, conclude il terzetto di testa, toccando le corde del dolore e della rinascita con rara sensibilità.
Il concorso ha riservato uno spazio speciale alla creatività dei giovani, con una sezione dedicata alle scuole.
Il plesso di Tronzano Vercellese dell’Ic Livorno-Tronzano si è distinto con un cartellone sul tema «Favole e filosofia».
La classe II A dello stesso istituto ha vinto il primo premio per il racconto «Margherita e Fiorellina».
Infine, Rebecca Bardone, dell’Istituto Lagrangia di Vercelli, ha ottenuto il riconoscimento per le Superiori con «Il ritmo dell’orologio», un testo che ha colpito la giuria per la sua maturità e la profondità del messaggio.
Un omaggio alla capacità delle nuove generazioni di interpretare il mondo attraverso la scrittura, offrendo nuove prospettive e soluzioni innovative.









