L’accesso ai Crateri Silvestri, sito di pregio nel cuore del Parco dell’Etna, è attualmente oggetto di un acceso dibattito che coinvolge l’imprenditore Francesco Russo Morosoli, amministratore della Funivia dell’Etna, e le autorità del parco.
La questione centrale ruota attorno all’introduzione di un contributo di accesso, pari a cinque euro, destinato a finanziare attività di gestione e valorizzazione del sito, un’iniziativa che ha sollevato interrogativi sulla sua legittimità giuridica e sulla sua conformità alle normative che regolano il Parco dell’Etna.
La Funivia dell’Etna respinge con fermezza le accuse di attività abusiva o illecita, argomentando che l’introduzione di un contributo di accesso, a differenza di un vero e proprio biglietto d’ingresso, non rientra nel concetto di “fruizione” che richiederebbe l’autorizzazione del Parco.
Si tratta di una sottile ma cruciale distinzione: la fruizione implica un servizio a pagamento che necessita di un’approvazione specifica, mentre il contributo, secondo la Funivia, rappresenta un’entità distinta, volta a sostenere la manutenzione e la fruibilità del sito.
L’imprenditore Russo Morosoli, durante un’audizione presso la IV Commissione dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), ha espresso un forte desiderio di dialogo costruttivo, auspicando un confronto aperto con il Parco dell’Etna per individuare soluzioni condivise.
Questa volontà di collaborazione si estende a tutti gli stakeholder coinvolti: il pubblico, i privati, le guide alpine e le associazioni ambientaliste, tutti attori fondamentali per la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale etneo.
Russo Morosoli ribadisce la sua disponibilità a partecipare attivamente a qualsiasi iniziativa volta a definire un approccio equilibrato ed efficace, capace di conciliare le esigenze di sostenibilità economica, tutela ambientale e accessibilità al patrimonio.
La sua posizione si fonda sulla convinzione che un’azione isolata e parziale possa generare conseguenze negative, e che solo attraverso un confronto sincero e inclusivo si possa giungere a una soluzione duratura e vantaggiosa per tutti.
L’episodio sottolinea una più ampia riflessione sulla gestione dei parchi naturali e sulla necessità di definire chiaramente i confini tra attività di gestione, servizi a pagamento e fruizione pubblica, al fine di garantire la trasparenza, la sostenibilità e la tutela del patrimonio naturale etneo.
L’auspicio è che il dialogo tra la Funivia dell’Etna e il Parco dell’Etna possa presto portare a una soluzione condivisa, che permetta di valorizzare al meglio questa straordinaria risorsa naturale.








