Proteste in Australia contro le ingiustizie verso la popolazione indigena

Oggi, in Australia, decine di migliaia di cittadini si sono riversati nelle strade delle principali città del Paese per manifestare contro le ingiustizie subite dalla popolazione indigena. La protesta è avvenuta in concomitanza con la festa nazionale che commemora l’arrivo dei coloni britannici nel 1788, un evento che ha segnato profondamente la storia e la cultura dell’Australia. La folla si è radunata a Sydney, Melbourne e altre città per denunciare i elevati tassi di incarcerazione, le precarie condizioni di salute e la lunga storia di persecuzione dei nativi del continente, il cui legame con quella terra risale a 60.000 anni fa.Il 26 gennaio è una data controversa in Australia: se per molti rappresenta una giornata da trascorrere in spiaggia o con amici e parenti intorno a un barbecue, per gli attivisti per i diritti umani è il “Giorno dell’invasione”, simbolo di un periodo buio caratterizzato dall’oppressione dei popoli indigeni. Questo include episodi di espropriazione delle loro terre ancestrali, massacri e il doloroso allontanamento dei bambini dalle proprie famiglie.La mobilitazione odierna dimostra quanto sia viva e sentita la questione della giustizia sociale e della riconciliazione in Australia. Le voci degli attivisti si sono levate forte e chiara, chiedendo rispetto per i diritti fondamentali delle comunità indigene e un riconoscimento pieno della loro storia e identità. In un Paese multiculturale come l’Australia, l’inclusione e il rispetto delle diversità etniche sono valori imprescindibili per costruire una società equa e solidale.