Speedy: Salvaguardia della biodiversità adriatica tra Italia, Albania e Montenegro

Un’iniziativa ambiziosa e cruciale per il futuro della biodiversità adriatica prende forma con il progetto transfrontaliero “Speedy” (Protection and recovery of highly mobile marine species in the programme area), finanziato dal Programma Interreg IPA South Adriatic 2021-2027.

Questo sforzo collaborativo coinvolge Italia, Albania e Montenegro, mirando a creare una rete integrata per la mappatura, il recupero e la salvaguardia delle specie marine più vulnerabili dell’Adriatico, un ecosistema di vitale importanza sia dal punto di vista ecologico che socio-economico.
Il progetto, con un budget di oltre 830.000 euro e una durata di 30 mesi, si propone di superare le barriere nazionali, instaurando una cooperazione duratura tra i tre paesi.
La sua architettura operativa è guidata dal Consorzio di gestione di Torre Guaceto, che ne assume la leadership, mentre Legambiente Molise ne è partner attivo, portando con sé una profonda conoscenza del territorio e delle sue problematiche.
Speedy non si limita a un intervento emergenziale, ma si configura come un investimento strategico per il futuro.

Al cuore del progetto risiede la costruzione di un sistema condiviso, basato su una sinergia di competenze e risorse.

Le attività previste spaziano dalla ricerca scientifica avanzata, volta a documentare la distribuzione e lo stato di salute delle specie marine, alla formazione del personale coinvolto nella gestione delle aree protette e dei centri di recupero.
Un’attenzione particolare è riservata alle tartarughe marine (Caretta caretta e Chelonia mydas) e alla foca monaca del Mediterraneo (Monachus monachus), specie iconiche e gravemente minacciate da una serie di pressioni antropiche, che includono l’inquinamento, la pesca distruttiva, la perdita di habitat e i cambiamenti climatici.
Il primo incontro tecnico, tenutosi a Brindisi, ha rappresentato un momento fondante per la partnership.

I rappresentanti dei tre paesi hanno definito le modalità operative del progetto, illustrando le regole di gestione, attuazione e comunicazione del programma Interreg.
Rocky Malatesta, presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, ha sottolineato l’importanza di un approccio integrato e transfrontaliero per la protezione della biodiversità adriatica, mentre Antonio Agrosì e Carmela Sfregola hanno fornito chiarimenti procedurali cruciali per il successo dell’iniziativa.

Il partenariato, arricchito dalla presenza di istituzioni accademiche di prestigio come l’Università di Shkodra Luigj Gurakuqi (Albania) e agenzie ambientali di riferimento come l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente del Montenegro, si è concentrato sulla definizione di un protocollo congiunto per la mappatura e il recupero delle specie marine.

Questo protocollo, elemento chiave del progetto, mirerà a standardizzare le metodologie di ricerca e intervento, facilitando lo scambio di informazioni e la condivisione delle migliori pratiche.
L’obiettivo ultimo è quello di creare una rete di protezione efficace, in grado di rispondere alle sfide ambientali che minacciano la ricchezza biologica dell’Adriatico, garantendo la sostenibilità dell’ecosistema per le generazioni future e promuovendo un modello di sviluppo economico compatibile con la tutela della natura.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap