Un’urgenza legislativa di portata significativa si è materializzata nel dibattito politico nazionale, con una interrogazione indirizzata alla Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, che mira a innescare un processo decisivo per il futuro energetico e lo sviluppo sostenibile della Valle d’Aosta.
L’atto parlamentare, promosso da una coalizione trasversale di forze politiche – l’Alleanza Valdostana con i suoi esponenti Luana Zanella e Marco Grimaldi, il Partito Democratico con Chiara Braga, e il Movimento 5 Stelle con Agostino Santillo, vicepresidente della Commissione Ambiente – pone al centro l’approvazione della Norma di Attuazione dello Statuto speciale valdostano in materia di concessioni idroelettriche.
L’importanza di questa norma non è meramente tecnica, ma tocca direttamente il cuore dell’autonomia regionale e della capacità della Valle d’Aosta di gestire in modo strategico le proprie risorse naturali.
La sua assenza preclude alla Regione la possibilità di emanare una legge quadro che regolamenti il rinnovo delle trenta concessioni idroelettriche in scadenza nel 2029.
Questo, di fatto, paralizza la pianificazione energetica regionale, lasciando incerte le prospettive di produzione di energia pulita e la possibilità di mitigare l’impatto ambientale derivante da un settore cruciale per l’economia locale.
La questione è resa particolarmente delicata da un apparente disallineamento politico.
Il deputato valdostano Franco Manes, figura chiave nell’ambito dell’Union Valdotaine, non ha aderito all’iniziativa, nonostante l’approvazione della Norma di Attuazione fosse stata esplicitamente indicata come prioritaria nell’accordo tra Union Valdotaine e Forza Italia.
Questa divergenza solleva interrogativi sulle reali intenzioni e gli equilibri di potere all’interno delle dinamiche politiche regionali, e rischia di compromettere la coerenza dell’azione amministrativa.
La Norma di Attuazione non è semplicemente una questione burocratica da sbrigare.
Essa incarna un principio fondamentale: la tutela dell’autonomia regionale nella gestione delle risorse idriche, un bene strategico e vitale per la Valle d’Aosta.
Il mancato rinnovo, o una regolamentazione inadeguata, delle concessioni idroelettriche potrebbe avere conseguenze economiche e ambientali di vasta portata, minando la sostenibilità del territorio e la sua capacità di adattamento ai cambiamenti climatici.
Il gruppo regionale Avs ha annunciato l’intenzione di sollecitare la Giunta regionale a fornire chiarimenti e a delineare con precisione le proprie intenzioni in merito al tema, nel corso del prossimo Consiglio regionale.
Questa pressione politica mira a garantire che la questione sia affrontata con la dovuta urgenza e che siano prese in considerazione le implicazioni a lungo termine per il futuro della Valle d’Aosta.
L’azione politica intrapresta rappresenta, dunque, un appello alla responsabilità e alla consapevolezza dell’importanza cruciale di un quadro normativo chiaro e condiviso per la gestione sostenibile delle risorse idriche regionali.









