Carabinieri: Memorie, Fede e Sostegno alle Famiglie

Nella suggestiva cornice della Chiesa della Madonna del Mare, a Trieste, si è celebrata una solenne commemorazione che ha intrecciato tre pietre miliari dell’identità dell’Arma dei Carabinieri: la festa patronale di Virgo Fidelis, il ricordo della storica battaglia di Culqualber e la Giornata dell’Orfano, un monito costante al dovere di cura e sostegno verso le famiglie che hanno pagato il prezzo più alto per la sicurezza nazionale.

La funzione religiosa, presieduta da Monsignor Enrico Trevisi, Vescovo di Trieste, ha trascendentato il semplice atto commemorativo, elevandosi a riflessione profonda sul significato della fede e del servizio.
Il presule ha evocato il profondo legame spirituale che unisce l’Arma alla Vergine Maria, eletta patrona dell’istituzione da Papa Pio XII nel 1949, un atto simbolico che incarna il motto “Nei secoli fedele”.
Questa fedeltà non è intesa come mera adesione a un giuramento, bensì come una virtù radicata nella profonda convinzione di servire lo Stato e la comunità con integrità e dedizione, valori che guidano l’agire quotidiano di ogni carabinieri.
La Vergine Maria, simbolo di protezione e compassione, rappresenta l’ideale a cui l’Arma aspira, un modello di coraggio, resilienza e sostegno incondizionato.
Il Colonnello Gianluca Migliozzi, Comandante Provinciale dei Carabinieri, ha espresso la sua gratitudine per la partecipazione delle autorità civili e militari, interpretandola come un segno tangibile dell’apprezzamento e della fiducia che i cittadini ripongono nell’Arma.

La Giornata dell’Orfano, in particolare, ha focalizzato l’attenzione sul ruolo cruciale dell’Onaomac (Opera Nazionale Assistenza Orfani Arma dei Carabinieri), che da decenni offre supporto concreto e affetto a bambini e ragazzi che hanno perso i loro genitori in servizio.
Questo impegno testimonia come la “grande famiglia” dell’Arma, al di là del mero dovere istituzionale, si senta responsabile del benessere dei suoi membri, anche dopo la fine del servizio attivo, perpetuando un solido legame di solidarietà e memoria nei confronti dei carabinieri caduti.

L’Onaomac non è solo un’organizzazione di assistenza, ma un vero e proprio baluardo di speranza e continuità per i giovani che hanno subito una perdita irreparabile.

La solennità della commemorazione si è preceduta con un toccante omaggio reso al Parco della Rimembranza, nel suggestivo contesto del Parco di San Giusto.

Una corona d’alloro, deposta dal Prefetto Giuseppe Petronzi, dal Comandante Migliozzi e da una delegazione dell’Associazione Nazionale Carabinieri, ha onorato la memoria dei carabinieri caduti in tutte le guerre, un tributo al sacrificio supremo compiuto in difesa della Patria.

Quel luogo, intriso di storia e memoria, è un monito costante all’importanza del valore del sacrificio e della dedizione al dovere, un impegno che l’Arma dei Carabinieri continua a onorare con impegno e rigore, custode di una tradizione secolare e di un profondo senso di appartenenza.
La presenza di quel monumento è un invito a non dimenticare e a perpetuare i valori di coraggio, lealtà e servizio che hanno caratterizzato la storia dell’Arma.

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