Nel cuore pulsante di Milano, venerdì scorso, l’Arma dei Carabinieri ha reso omaggio a tre pietre miliari del suo percorso istituzionale e del suo profondo legame con la comunità.
La celebrazione, che ha visto convergere autorità militari, civili e religiose, ha unito la devozione verso la Virgo Fidelis, patrona dell’Arma, il ricordo solenne dell’84° anniversario della battaglia di Culqualber, simbolo di coraggio e sacrificio, e la commovente Giornata dell’Orfano, testimonianza di un impegno costante verso il sostegno ai figli dei caduti in servizio.
La cerimonia, presieduta dal Generale di Corpo d’Armata Riccardo Galletta, Comandante Interregionale “Pastrengo”, ha assunto un significato ancora più profondo scegliendo come scenario la periferia storica del Vigentino, un quartiere ricco di storia e testimone delle trasformazioni sociali che hanno segnato la città.
La scelta della chiesa di Santa Maria Liberatrice, in via Solaroli, non è casuale: rappresenta un ponte ideale tra l’istituzione militare e il tessuto sociale, un luogo di culto profondamente radicato nel cuore della comunità.
La presenza dell’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha conferito alla celebrazione una dimensione spirituale di particolare rilevanza, sottolineando il ruolo dell’Arma come forza di vicinanza e protezione per i più vulnerabili.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha onorato l’evento con la sua partecipazione, ribadendo l’importanza del ruolo delle Forze Armate a garanzia della sicurezza e della legalità nel Paese.
La battaglia di Culqualber, un episodio cruciale nella storia dell’Arma, rappresenta un esempio di eroismo e dedizione al dovere che continua a ispirare le nuove generazioni di Carabinieri.
Il ricordo dei caduti, con il loro sacrificio per la difesa della patria, alimenta il senso di responsabilità e l’impegno costante per la salvaguardia dei valori fondanti della Repubblica Italiana.
La Giornata dell’Orfano, un momento di commozione e solidarietà, testimonia l’attenzione dell’Arma verso i figli dei militari caduti in servizio.
Un impegno concreto che si traduce in sostegno economico, educativo e psicologico, per garantire loro un futuro sereno e dignitoso, portando avanti, nel loro cuore, l’eredità di chi li ha preceduti.
La celebrazione, nel suo complesso, ha rappresentato non solo un omaggio a valori e tradizioni, ma anche un rinnovato impegno dell’Arma dei Carabinieri verso la comunità, un impegno che si traduce in quotidianità attraverso la prevenzione del crimine, la tutela dell’ambiente, l’assistenza alle persone in difficoltà e la promozione della cultura della legalità.
Un impegno costante, volto a rafforzare il legame tra l’istituzione e i cittadini, per garantire un futuro più sicuro e prospero per l’intera nazione.









