sabato 22 Novembre 2025

Riforma Giustizia: in Liguria nasce un Comitato per l’opposizione

In Liguria prende forma un’iniziativa di rilievo: la costituzione di un Comitato Territoriale volto a contrastare l’approvazione della riforma della giustizia in discussione.
A guidare questo gruppo di esperti e personalità di spicco è l’avvocata in pensione Alessandra Galli, figura gravata da un tragico passato familiare – figlia del giudice Guido Galli, assassinato nel 1980 durante un tragico evento all’Università Statale di Milano, vittima della violenza politica di Prima Linea.

La nomina di Galli, forte di una carriera articolata tra il ruolo di pubblico ministero e giudice, sia nel campo penale che civile, sottolinea la profondità di esperienza che il Comitato intende mettere in campo.

“Un percorso professionale che offre una visione a 360 gradi del sistema giudiziario, permettendo di cogliere le sue complessità da angolazioni differenti,” ha dichiarato Galli, evidenziando la necessità di un’analisi critica e approfondita della proposta di riforma.

Il compito primario del Comitato sarà quello di articolare e diffondere le motivazioni che ne giustificano l’opposizione, in sinergia con la sezione ligure dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm), presieduta dal procuratore aggiunto Federico Manotti.
L’attenzione si concentra sulla potenziale alterazione dell’equilibrio istituzionale: “Il sistema attuale, pur non essendo perfetto, mantiene un delicato bilanciamento di forze e controlli, cruciale per la salvaguardia dei principi costituzionali,” ha spiegato Galli.

“La riforma rischia di indebolire uno dei pilastri di questo equilibrio, aprendo la strada a dinamiche che rispondono a logiche estranee all’autonomia della magistratura.
“L’ex magistrata, ricordando il proprio ruolo nella Corte d’appello di Milano che nel 2013 ha emesso la sentenza di condanna per frode fiscale nei confronti di Silvio Berlusconi, ha precisato che la riforma, a suo avviso, non offre soluzioni concrete ai problemi di lentezza della giustizia, né affronta la questione degli errori giudiziari o le derive correntistiche che affliggono l’ambiente forense.

Con un velato riferimento alla figura paterna, Galli ha espresso un profondo interrogativo: “Mi chiedo spesso cosa avrebbe pensato mio padre di questa riforma.

Ma non mi permetterei mai di attribuirgli un giudizio predefinito.

Mi ha insegnato l’importanza di rimanere fedeli ai principi costituzionali, alcuni dei quali restano ancora da realizzare pienamente e non da snaturare attraverso modifiche avventate.
“Il Comitato Territoriale si avvale della collaborazione di figure di spicco del mondo legale e accademico, tra cui il pm Andrea Ranalli, la giudice Paola Faggioni, il magistrato in pensione Roberto Braccialini, e i referenti territoriali per diverse aree della Liguria.
A completare il quadro, la presenza di esponenti della società civile come il professore emerito Vincenzo Roppo e i docenti universitari Massimo Ferrante e Mitja Gialuz dell’Università di Genova, testimonia l’ampio consenso attorno all’iniziativa e la volontà di coinvolgere attivamente la cittadinanza nella discussione cruciale che attende il futuro della giustizia italiana.

L’obiettivo è quello di promuovere un dibattito informato e costruttivo, al fine di tutelare l’indipendenza e l’efficacia del sistema giudiziario.

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