Ritiri permessi di soggiorno: code e disagi a Torino

Date:

28 gennaio 2025 – 12:20

Il consigliere Francesco Tresso ha sottolineato in Aula che il piano d’azione prevede il trasferimento al complesso del Santo Volto in autunno e, tra qualche anno, alla caserma di via Tirreno di proprietà del Demanio. Ci sono state discussioni informali a margine di altri incontri, ma sono necessari interventi significativi. Nel frattempo, la Città sottolinea l’importanza di una strategia efficace per evitare attese infinite durante le notti piovose da parte di coloro che cercano solo un documento per lavorare o avere accesso a cure mediche di base.La prossima azione prevede l’apertura di nuovi sportelli presso i commissariati, come spiegato da Tresso, facendo riferimento ai 16 nuovi sportelli in via Dor e all’ex ufficio in via Botticelli, a Barriera di Milano. Ieri sono stati avviati interventi logistici per essere pronti ad accogliere coloro che dovranno ritirare il permesso di soggiorno al più presto possibile, anche se non è ancora stata fissata una data certa. Ogni giorno giungono a corso Verona tra 800 e 850 persone; è necessario decentralizzare e si è chiesto un intervento rapido.Una proposta supportata dal Comune che avrebbe potuto contribuire ad alleviare le code sembra essersi arenata: il problema principale riguarda la questione del personale, in parte costituito da lavoratori temporanei prorogati continuamente – su questo vi è una responsabilità diretta del Ministero dell’Interno e quindi del governo. Durante questa giornata è stato anticipato l’orario di apertura dell’Ufficio Immigrazione alle 12. Melissa, originaria della Colombia e ventottenne, era presente ieri mattina sotto la pioggia a corso Brescia insieme alla madre e alla zia per richiedere i loro permessi di soggiorno: entrambe hanno asilo politico e devono rinnovarlo ogni sei mesi.William, trentunenne, ha espresso la sua frustrazione: “Dormiamo qui con mia madre e mia zia da venerdì per ottenere i permessi: dobbiamo ripetere questa procedura ogni sei mesi”. Questa situazione è umiliante – aggiunge William – Siamo grati per l’aiuto ricevuto ma non dovremmo essere costretti a passare notti sui marciapiedi per ottenere dei diritti fondamentali come il permesso di soggiorno necessario per rinnovare i contratti lavorativi.

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