La vicenda che ha tenuto con apprensione la comunità astigiana si conclude con un sospiro di sollievo: l’uomo di 81 anni, precedentemente ricoverato in ospedale con una sospetta infezione da virus Marburg, è stato dichiarato ufficialmente negativo.
L’azienda sanitaria locale (ASL) ha comunicato che, a seguito di approfonditi accertamenti diagnostici, il paziente non è affetto dalla temuta malattia emorragica.
Il ricovero, scaturito da un quadro clinico che aveva destato preoccupazione, si è risolto positivamente, consentendo l’imminente dimissione del paziente.
L’evento ha riacceso l’attenzione su un patogeno particolarmente insidioso, il virus Marburg, appartenente alla famiglia dei filovirus, lo stesso dei più noti virus Ebola.
Questi virus, spesso trasmessi da pipistrelli, presentano un elevato tasso di letalità e rappresentano una seria minaccia per la salute pubblica, soprattutto in contesti di scarsa infrastruttura sanitaria.
La febbre emorragica di Marburg si manifesta con sintomi acuti, tra cui febbre alta, dolori muscolari intensi, eruzioni cutanee e, nei casi più gravi, sanguinamento incontrollato, che può compromettere la sopravvivenza del paziente.
La rapidità e l’accuratezza della risposta diagnostica, orchestrata dall’ASL astigiana e supportata dal prestigioso Istituto Spallanzani di Roma, sono state cruciali per escludere con certezza la presenza del virus.
L’Istituto Spallanzani, centro di riferimento nazionale per le malattie infettive ad alta pericolosità, ha effettuato analisi di laboratorio complesse e sofisticate, confermando il risultato negativo già ottenuto dal primo prelievo.
Questo protocollo di verifica a due livelli è fondamentale per garantire la massima affidabilità dei risultati, specialmente in situazioni di emergenza sanitaria.
L’episodio sottolinea, inoltre, l’importanza di mantenere alta l’attenzione e di rafforzare le capacità di sorveglianza epidemiologica e di risposta alle emergenze sanitarie a livello locale e nazionale.
La preparazione del personale sanitario, l’adozione di rigorosi protocolli di isolamento e la disponibilità di laboratori attrezzati per la diagnostica avanzata sono elementi imprescindibili per affrontare efficacemente la potenziale comparsa di malattie infettive emergenti o riemergenti, come appunto la febbre emorragica di Marburg.
La vicenda astigiana, seppur risolta positivamente, ha offerto un’occasione per ribadire l’importanza di una sanità pubblica robusta e reattiva, capace di proteggere la salute della collettività.









