Truffa al Bennet: Carabiniere sventa inganno e scatta l’indagine

Un episodio singolare e inquietante si è verificato a Biella, mettendo in luce una spietata strategia di inganno perpetrata all’interno di un contesto apparentemente ordinario.
Un Carabiniere, in borghese e libero dal servizio, ha assistito a una scena che si rivelava essere una sofisticata operazione di truffa all’interno di un supermercato Bennet.

La donna, con gestualità simulate e vocalizzazioni gutturali, si presentava come una persona sordomuta, approfittando della vulnerabilità e della compassione dei passanti.

Il suo presunto obiettivo: raccogliere fondi per la costruzione di strutture di assistenza dedicate alle persone con disabilità uditive, un tema sensibile capace di suscitare generose risposte.
L’attenzione del militare è stata catturata non solo dalla natura della richiesta, ma anche dalla sua esecuzione.

La donna, con una teatralità calcolata, veicolava un’immagine di fragilità e necessità, ma l’osservazione attenta del Carabiniere ha rivelato una tecnica consolidata, un modus operandi tipico delle truffe di strada.

L’intervento del militare, che si è qualificato esibendo il tesserino e richiedendo la documentazione e l’autorizzazione per la raccolta fondi, ha scatenato una reazione inattesa e violenta.

Lungi dall’attenuarsi, la situazione è degenerata in un tentativo di fuga, orchestrato con la complicità di due individui che hanno interrotto il lavoro del Carabiniere con una manovra aggressiva.

L’azione coordinata, che prevedeva la creazione di una via di fuga con un veicolo immatricolato in Romania, ha quasi portato a un incidente con il Carabiniere, evidenziando la determinazione dei truffatori nel proteggere il loro schema.

La rapidità di riflessi del militare ha permesso di evitare l’impatto e di bloccare la donna, mentre il veicolo si allontanava in fretta.

La successiva indagine, condotta dalla Stazione di Vigliano, ha permesso di ricostruire l’intera dinamica e di identificare i due complici, rivelando una rete di individui dediti a questo genere di attività fraudolente.
La vittima, una volta informata dell’inganno, ha sporto denuncia, fornendo una testimonianza cruciale per le indagini.

I tre individui coinvolti, tutti cittadini rumeni privi di fissa dimora, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Biella per truffa aggravata in concorso e resistenza a pubblico ufficiale.
È fondamentale sottolineare, in questa fase preliminare dell’iter giudiziario, che la presunzione di innocenza rimane ferma e che gli indagati hanno diritto a presentare le proprie controdeduzioni e a difendersi attivamente.

Questo episodio solleva interrogativi importanti sulla vulnerabilità di alcune categorie sociali e sull’urgenza di rafforzare la prevenzione e la sensibilizzazione nei confronti di queste forme di criminalità, sempre più sofisticate e mirate a sfruttare l’empatia e la fiducia delle persone.

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