Berio, un secolo di innovazione: Nuova Consonanza rende omaggio al compositore.

Il Festival di Nuova Consonanza rende omaggio al centenario di Luciano Berio con un evento che scava nel cuore della sua poetica e della sua concezione innovativa del canto.

Il 27 novembre, al Mattatoio La Pelanda di Roma, l’ensemble Voxnova Italia, guidato dal basso Nicholas Isherwood (direttore e regista), porterà in scena *A-Ronne* (1974), un’opera vocale cruciale, ispirata a una poesia di Edoardo Sanguineti, eseguita nella sua forma originale per cinque interpreti.

L’interpretazione di Isherwood, forte di una solida esperienza come interprete specializzato nel repertorio contemporaneo e barocco, non si limita a una mera esecuzione, ma si propone come un’indagine profonda.
Prendendo spunto dalle riflessioni del compositore, Isherwood colloca *A-Ronne* in una dialettica fertile con il madrigale, genere musicale matrisico del Rinascimento, un punto di incontro primordiale tra musica e dramma, precursore dell’opera.
Questa giustapposizione non è casuale; sottolinea la volontà di Berio di rivisitare e re-interpretare il passato, proiettandolo nel presente attraverso un linguaggio espressivo inedito.

Berio stesso definiva *A-Ronne* un “documentario” sulla poesia di Sanguineti, un’indagine che trascende la semplice messa in musica.

Il testo non viene “musicato”, ma analizzato, dissezionato per estrarne una pluralità di “situazioni vocali” ed espressioni diverse.
L’interazione dinamica tra il testo scritto e la performance vocale genera significati in continua evoluzione, un processo analogo a quello che si verifica nella lingua parlata e nel canto umano, dove la relazione tra grammatica e acustica è la linfa vitale di infinite possibilità espressive.
In altre parole, Berio esplora il potenziale generativo del linguaggio, non solo in forma scritta ma anche attraverso la sua incarnazione sonora.

A completare l’omaggio a Berio, il 30 novembre, il Quartetto Fabrik, proveniente da Francoforte, presenterà al Mattatoio *Sincronie*, un’opera monumentale degli anni ’60, affiancata da composizioni di Rebecca Saunders, Clara Iannotta, Mauro Cardi e Aldo Clementi.
Questo concerto offre un ulteriore sguardo sull’eredità compositiva di Berio, un compositore che ha costantemente sfidato le convenzioni e ha aperto nuove strade alla musica del nostro tempo, interrogandosi sul rapporto tra passato e futuro, parola e suono, significato e interpretazione.

Il festival si configura così come un viaggio nell’universo beriano, un’occasione per ri-ascoltare e comprendere la sua opera nella sua complessità e nella sua inesauribile capacità di rinnovamento.

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