Max Giusio, deus ex machina della cultura torinese, ci ha lasciato. Mercoledì i funerali.

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Max Giusio ci ha lasciato.  Deux ex machina della cultura e dell’associazionismo torinese, studi in legge grazie ai quali dispensava consigli gratuiti a tutti, giornalista e interminabile scrittore di saggi, docente universitario, uomo di fede, pianista jazz, cultore del bello e del gusto: un personaggio, insomma, una figura poliedrica che lascia un enorme vuoto. Era dirigente del Comune di Torino, Vescovo della Chiesa Ortodossa Italiana, ed in passato si era occupato anche del Salone del Libro di Torino. Nel periodo estivo spostava i suoi interessi ad Alassio dove si spendeva per aiutare l’amico Silvio Fasano nell’organizzazione del concorso nazionale “il più bello d’Italia”. Se ne è andato in pochi giorni. Mercoledì scorso i Vigili del Fuoco hanno sfondato la porta di casa, avvertiti da un amico che si era preoccupato perché non rispondeva più al telefono, e l’hanno trovato riverso a terra, nel bagno, privo di coscienza. Trasportato al Maria Vittoria, è morto venerdì all’alba, di una gravissima quanto inaspettata forma di tumore. In tanti lo piangono. Anche noi della redazione di citynotizie, in quanto Max è stato tra i principali collaboratori delle pagine torinesi e culturali della nostra testata . “Un amico, di quelli veri – lo ricorda così Calogero Urruso, nostro editore e direttore responsabile – . Ci conosciamo dai primi anni degli anni ’90 quando entrambi ci siamo trovati a collaborare con il Corriere di Torino e provincia, un giornale di arte che aveva notevole seguito negli ambienti culturali di Torino.  Ci univano parecchi interessi : il giornalismo, la politica, la religione, l’antropologia e la storia, il sapere a 360 gradi, ma anche aspetti più mondani come il buon cibo e il mondo del fashion e dei modelli, aspetti della vita che condividevo con lui durante interminabili cene o chilometriche chiaccherate telefoniche”. Tra i tanti  amici di lunga data c’è anche Edoardo Raspelli,  giornalista e conduttore televisivo, che ci racconta: “Non aveva parlato a nessuno dei suoi gravi problemi di salute. E’ morto in due giorni per metastasi diffuse dovunque. Caro amico, caro grande Max! Gli volevo bene, lo stimavo e gli ero anche riconoscente. Era la persona più colta che abbia mai conosciuto: la storia, la geografia, il latino, il greco e le loro letterature. Conoscitore profondo dei codici (era laureato in giurisprudenza). Poi mi aveva portato ai concorsi di bellezza, come quello di Silvio Fasano ad Alassio, e mi aveva spinto a cantare, mentre lui mi accompagnava al pianoforte. Il Teatro di Milano don Gnocchi, la famosa bocciofila sotto la Mole Antonelliana, il buon ristorantino accanto al pontile sul laghetto torinese, nella sede del Museo Nazionale della Croce Rossa, gli incontri di beneficenza con gli anziani ospiti della Villa Paradiso di Alassio… Non lo dimenticherò mai”.

Mercoledì alle 1045 è prevista una cerimonia presso la Bocciofila Madonna del Pilone per gli amici torinesi, alle 13 il corteo funebre partirà per Vinchio d’Asti, suo paese d’origine, dove presso la parrocchia locale verrà impartito l’ultimo saluto prima della cremazione.

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