Le organizzazioni sindacali Spi, Fnp e Uil Pensionati esprimono profonda preoccupazione e disappunto per la proposta di incremento dell’addizionale IRPEF deliberata dall’amministrazione comunale di Genova.
Un atto che, lungi dall’essere una misura correttiva, si configura come un aggravio inaccettabile per una categoria sociale, quella dei pensionati genovesi, già gravata da una spirale inflattiva e da crescenti oneri sanitari.
La decisione, presentata come necessaria, appare miope e penalizzante, ignorando la fragilità economica di un segmento della popolazione che, al contrario, rappresenta un pilastro fondamentale per la vitalità del tessuto socio-economico locale.
I pensionati, con le loro pensioni spesso modeste, si trovano a dover fronteggiare un aumento generalizzato dei costi essenziali, erodendo progressivamente il loro potere d’acquisto e compromettendo la loro qualità di vita.
L’incremento dell’addizionale IRPEF si rivela, quindi, un provvedimento intrinsecamente ingiusto, poiché colpisce in maniera sproporzionata coloro che, per definizione, non dispongono di strumenti per compensare la perdita di reddito.
Questo, in aperto contrasto con i principi fondamentali di equità e solidarietà che dovrebbero ispirare l’azione amministrativa.
È doveroso sottolineare che un’imposizione fiscale di tale portata non può essere concepita senza un ampio e costruttivo dialogo con le rappresentanze sindacali.
Un confronto preventivo avrebbe permesso di analizzare a fondo le ragioni che sottendono la necessità di un aumento della pressione fiscale e di individuare soluzioni alternative, improntate alla prudenza e alla progressività.
La revisione approfondita delle spese pubbliche, la ricerca di efficienze amministrative e la messa in atto di meccanismi di compensazione per i redditi più bassi avrebbero dovuto precedere qualsiasi decisione di aumento della tassazione.
L’assenza di tali misure denota una mancanza di lungimiranza e una scarsa attenzione alle reali esigenze dei cittadini.
Inoltre, l’addizionale comunale, nella sua attuale formulazione, manca di una reale progressività, non distinguendo adeguatamente i diversi livelli di reddito.
Questo contrasta con l’articolo 23 della Costituzione italiana, che sancisce il principio di capacità contributiva, secondo cui la tassazione deve essere commisurata alle possibilità economiche di ciascuno.
Le organizzazioni sindacali Spi, Fnp e Uil Pensionati invitano pertanto l’amministrazione comunale a un immediato ripensamento di questa misura.
Si richiede l’apertura di un tavolo di confronto trasparente e partecipato, che coinvolga le rappresentanze sindacali, gli esperti del settore e i cittadini, al fine di elaborare soluzioni alternative, sostenibili e socialmente responsabili.
È imperativo trovare vie d’uscita che preservino il benessere economico dei pensionati genovesi e che contribuiscano a rafforzare la coesione sociale della comunità.
La stabilità economica e il futuro di Genova dipendono anche dalla tutela dei suoi pensionati.








