Il governo italiano, insieme a diverse altre nazioni come la Corea del Sud e l’Australia, ha avviato indagini sulla startup cinese di intelligenza artificiale DeepSeek. Le autorità sudcoreane hanno bloccato l’accesso di DeepSeek ai computer militari connessi a Internet dopo che la startup non ha fornito risposte soddisfacenti sulle loro pratiche di gestione dei dati degli utenti. Allo stesso modo, il ministero del Commercio sudcoreano ha limitato temporaneamente l’accesso alla startup. In Italia, è stata avviata un’indagine sul modello R1 di DeepSeek, impedendo così la capacità della società di elaborare i dati degli utenti italiani.L’Australia ha preso misure simili vietando l’utilizzo di DeepSeek su tutti i dispositivi governativi su consiglio delle agenzie di sicurezza. Queste azioni riflettono le crescenti preoccupazioni riguardanti la protezione dei dati personali e la sicurezza informatica in tutto il mondo. La competizione nel settore dell’intelligenza artificiale è sempre più agguerrita e le autorità stanno vigilando attentamente sulle pratiche delle aziende per garantire che rispettino gli standard etici e legali stabiliti.DeepSeek aveva lanciato il suo chatbot R1 a gennaio, sostenendo di poter competere con le grandi aziende hi-tech americane con investimenti a basso costo. Tuttavia, le recenti azioni dei governi dimostrano che la trasparenza e la conformità normativa sono fondamentali per operare in questo settore altamente regolamentato. È essenziale che le aziende rispettino le leggi sulla privacy e proteggano adeguatamente i dati sensibili degli utenti per evitare sanzioni e restrizioni da parte delle autorità competenti.
Indagini su DeepSeek: Italia, Corea del Sud e Australia bloccano l’accesso.
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