Humanitas contro la violenza: la cura come primo passo

In occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, Humanitas Istituto Clinico Catanese (Icc) ha promosso l’evento “Oltre la Cura: Humanitas contro la Violenza sulle Donne”, un’occasione di riflessione e impegno che ha visto la partecipazione di professionisti sanitari, rappresentanti delle forze dell’ordine e operatori di centri antiviolenza.

L’iniziativa ha posto al centro il ruolo cruciale del contesto clinico come primo punto di contatto e di ascolto per le donne che subiscono violenza, sottolineando l’importanza di un approccio olistico e sensibile.

La Dottoressa Elena Petrolito, Vice Direttore Sanitario dell’Icc, ha aperto i lavori, evidenziando come la struttura, parte della rete degli Ospedali Bollino Rosa di Fondazione Onda, si impegni a offrire un’assistenza non solo medica, ma anche profondamente umana.
Questo approccio si traduce nella capacità di riconoscere segnali di sofferenza, spesso nascosti dietro apparenze normali, e di offrire un sostegno che vada oltre la semplice cura fisica, orientando la donna verso percorsi di protezione e sicurezza.
La cura, in questa prospettiva, si configura come un atto di responsabilità collettiva, che implica un’attenzione costante al benessere psicologico e sociale delle pazienti, e un’analisi critica degli ambienti lavorativi per prevenire comportamenti dannosi tra i colleghi.

La Dottoressa Giovanna Agatone, responsabile delle Risorse Umane e dell’Organizzazione, ha sottolineato il dato significativo della composizione femminile del personale di Humanitas Icc (55%), evidenziando come questo renda ancora più urgente la creazione di un ambiente lavorativo improntato alla consapevolezza, all’inclusione e alla parità di genere, dove ogni voce possa essere ascoltata e valorizzata.

Un ambiente di questo tipo non solo favorisce il benessere dei singoli, ma contribuisce a creare una cultura aziendale più attenta e sensibile alle problematiche della violenza di genere.

Il Vicequestore Antonino Ciavola, dirigente delle Volanti della Questura di Catania, ha offerto una prospettiva concreta sulle sfide che le forze dell’ordine affrontano quotidianamente, denunciando la significativa discrepanza tra le richieste di intervento ricevute e il numero di donne che, per paura o vergogna, non denunciano le proprie esperienze di violenza.
L’importanza di costruire una rete di supporto capillare e accessibile è stata quindi ribadita come elemento imprescindibile per raggiungere le donne che vivono nell’ombra della violenza e incoraggiarle a cercare aiuto.

La consapevolezza dei sanitari, in questo contesto, si rivela fondamentale: la loro capacità di creare un clima di fiducia e accoglienza può fare la differenza, rappresentando il primo passo verso la denuncia e la ricerca di protezione.

Anna Agosta, Presidente del Centro Antiviolenza Thamaia Catania, ha concluso il dibattito ribadendo il valore imprescindibile del lavoro di rete e sollecitando un impegno più attivo delle aziende sanitarie nell’organizzazione di percorsi di sensibilizzazione e formazione.
Un cambiamento reale e duraturo richiede un’azione concertata e un coinvolgimento attivo di tutti gli attori sociali, con l’obiettivo di promuovere una cultura del rispetto e della parità, dove la violenza contro le donne non trovi più spazio.
La giornata di Humanitas Icc si è quindi configurata come un impegno concreto verso questa visione, un invito a costruire insieme un futuro più giusto e sicuro per tutte le donne.

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