Carlo Adolfo Schlatter: Artista dello Spirito e del Mistero

Carlo Adolfo Schlatter: Un Viaggio nell’Anima di un Artista Tra Simbolismo e SpiritualitàPalazzo Medici Riccardi, dal 27 novembre al 22 febbraio, apre le sue porte a una mostra monografica dedicata a Carlo Adolfo Schlatter (1873-1958), figura enigmatica e profondamente originale nel contesto artistico fiorentino del primo Novecento.
Curata da Anna Mazzanti, la mostra “Artista dello spirito” intende svelare la complessità di un intellettuale che trascende i confini di un semplice pittore, rivelandosi scrittore, studioso di filosofia e appassionato interprete della teosofia.
Schlatter emerge in un’epoca di radicali trasformazioni culturali e spirituali.

La fine del XIX secolo e l’inizio del XX sono segnati da un’insoddisfazione crescente nei confronti del positivismo, un movimento che esaltava la scienza e la ragione a scapito della dimensione interiore e dell’esperienza soggettiva.
La sua formazione artistica, inizialmente permeata da influenze macchiaioliste e dai corsi della Scuola del Nudo, sotto la guida di maestri come Ciaranfi e Ussi, si evolve rapidamente verso una ricerca di significati più profondi.
Il punto di svolta nella sua parabola intellettuale e artistica è l’adesione alla Società Teosofica, un movimento esoterico che promuove la conoscenza spirituale e l’unione tra le diverse religioni e filosofie del mondo.
La teosofia fornisce a Schlatter un linguaggio e una visione del mondo che permeano la sua opera, conducendolo ad abbandonare una rappresentazione puramente realistica per abbracciare un simbolismo intriso di misticismo e di aspirazione all’assoluto.
La mostra si articola in sette sezioni tematiche, un percorso narrativo che accompagna il visitatore attraverso le tappe fondamentali della ricerca di Schlatter, dalle prime opere di transizione alla piena maturità del suo linguaggio simbolico.
Le sue tele, spesso caratterizzate da una tavolozza cromatica intensa e da composizioni evocative, non si limitano a rappresentare la realtà esteriore, ma cercano di esprimere la connessione tra il mondo visibile e quello invisibile, tra l’uomo e il divino.
La sua grafica, altrettanto significativa, rivela un’attenzione particolare alla linea e al segno, strumenti potenti per veicolare messaggi complessi e suggestioni emotive.
La sezione dedicata alla scrittura offre uno sguardo privilegiato sul pensiero di Schlatter, un pensiero che intreccia riflessioni filosofiche, osservazioni sulla natura e considerazioni sulla condizione umana.
Un elemento di particolare interesse è rappresentato dalla collaborazione con l’Archivio Contemporaneo A.
Bonsanti – Gabinetto Vieusseux, che espone una selezione di documenti inediti provenienti dal Fondo Schlatter, donato nel 2015 dagli eredi.

Questi documenti, tra cui lettere, manoscritti e disegni, offrono un’immagine più completa e intima dell’artista e del suo ambiente intellettuale.
Promossa dalla Città Metropolitana di Firenze e organizzata da Fondazione Musei, in collaborazione con Casa Museo Schlatter, Scuola del Design del Politecnico di Milano e Gabinetto Vieusseux, la mostra “Artista dello spirito” si configura come un’occasione unica per riscoprire un artista troppo spesso dimenticato, una figura complessa e affascinante che ha saputo interpretare con sensibilità e profondità le inquietudini e le speranze di un’epoca in rapido cambiamento.
Un viaggio nell’anima di un artista che ha cercato, attraverso l’arte, di dare voce al mistero dell’esistenza.

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