Il Nord-Est motore inarrestabile della filiera Dop e Igp: un’analisi approfondita del XXIII Rapporto Ismea-QualivitaIl XXIII Rapporto Ismea-Qualivita dipinge un quadro vigoroso del panorama italiano delle Denominazioni di Origine Protetta (DOP) e delle Indicazioni Geografiche Protette (IGP), confermando il Nord-Est come fulcro incontrastato di questo segmento cruciale dell’economia nazionale.
Con un valore complessivo di 11,24 miliardi di euro (+2,8% rispetto al 2023), la regione rappresenta la metà del valore totale del settore a livello nazionale, testimoniando un’economia del Made in Italy autentico e di alta qualità.
Performance regionali: luci e ombre in un contesto di crescitaIl Veneto, con 4,94 miliardi di euro, e l’Emilia-Romagna, con 3,99 miliardi, consolidano la loro leadership, trainando l’intero comparto.
La crescita è robusta anche in Friuli-Venezia Giulia (+8,1%), mentre la Lombardia continua la sua progressione, con una crescita ininterrotta negli ultimi quattro anni.
L’andamento del Trentino-Alto Adige, sebbene positivo, mostra una leggera contrazione (-0,9%), un segnale che merita un’analisi più approfondita (come vedremo più avanti).
A livello provinciale, Mantova, Modena, Treviso e Brescia si distinguono per i maggiori incrementi in termini assoluti, mentre Parma, Verona, Cuneo, Trento e Caserta registrano rallentamenti che suggeriscono possibili sfide strutturali o congiunturali.
L’importanza strategica dei prodotti Dop e Igp nel contesto economico regionaleIl successo di queste denominazioni non è solo un indicatore di eccellenza agricola e alimentare, ma anche un potente moltiplicatore di ricchezza per le comunità locali.
L’economia delle Dop e Igp genera occupazione, promuove il turismo enogastronomico e rafforza l’identità territoriale, contribuendo in modo significativo allo sviluppo sostenibile delle regioni coinvolte.
Trentino-Alto Adige: un’analisi più dettagliata delle performanceIl Trentino-Alto Adige, con un impatto economico complessivo di 1.014 milioni di euro, si posiziona al settimo posto nella classifica delle prime dieci regioni.
Tuttavia, la diminuzione dello 0,9% rispetto al 2023 è dovuta principalmente a una contrazione del mercato enologico, dove il valore della produzione è calato del 4,5%.
Questo dato, pur non compromettendo la posizione di rilievo della regione, evidenzia la necessità di diversificare i mercati di sbocco e di investire in innovazione e promozione dei vini altoatesini.
Paradossalmente, il comparto alimentare ha registrato una crescita significativa del 7,1%, permettendo al Trentino-Alto Adige di mantenere una posizione di rilievo per il settore alimentare.
Prodotti come lo Speck Alto Adige e la Mela Alto Adige hanno mostrato una notevole crescita, alimentata da una crescente domanda di prodotti autentici e di alta qualità.
Vini e cibi DOP e IGP: un panorama provinciale in evoluzioneA livello provinciale, né Trento né Bolzano figurano tra le prime dieci per impatto economico complessivo.
Tuttavia, Trento si posiziona al sesto posto per il valore della produzione di vini DOP e IGP, mentre Bolzano occupa la decima posizione.
Questa evidenzia come la specializzazione in specifici prodotti possa portare a risultati di rilievo anche a livello provinciale.
Il futuro dell’economia delle Dop e Igp: sfide e opportunitàIl futuro dell’economia delle Dop e Igp dipende dalla capacità di affrontare diverse sfide, tra cui i cambiamenti climatici, la concorrenza sleale, le dinamiche dei mercati internazionali e la necessità di un maggiore coinvolgimento delle nuove generazioni.
Allo stesso tempo, si aprono nuove opportunità, come lo sviluppo di nuovi prodotti, la digitalizzazione dei processi produttivi, la promozione del turismo sostenibile e la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico.
In conclusione, il XXIII Rapporto Ismea-Qualivita offre un quadro complesso e articolato del panorama italiano delle Dop e Igp, confermando il ruolo chiave del Nord-Est come motore di crescita e innovazione.
Il Trentino-Alto Adige, pur con alcune sfide da affrontare, continua a rappresentare un esempio di eccellenza e un punto di riferimento per il futuro dell’economia del Made in Italy autentico.









