Poesia al confine: un viaggio sensoriale tra Slovenia e Italia

Un’eco di voci, un labirinto di versi: nasce “Una mappa poetica del confine/Pesniški zemljevid neke meje”, un’opera bilingue che si configura come più che una pubblicazione, un vero e proprio viaggio sensoriale attraverso i territori al confine tra Slovenia e Italia.

Promossa e realizzata dalla Fondazione Pordenonelegge, curata da Francesco Tomada e Gian Mario Villalta, questa mappa non si limita a indicare luoghi, ma li rivela attraverso l’esperienza emotiva e linguistica di otto figure poetiche di spicco.

L’opera si propone come un’esplorazione stratificata, che trascende la semplice geografia per abbracciare la storia, la memoria e l’identità dei luoghi attraversati.
Ogni autore e autrice, con la propria voce unica e inconfondibile, offre una prospettiva originale sul confine, svelando paesaggi interiori e territoriali che si intrecciano e si sovrappongono.

Mario Benedetti, ad esempio, ci conduce attraverso un’area vastissima, dai confini di Nimis fino alle colline di Cividale, proiettando la sua poesia sull’imponente scudo del Triglav.
Tina Volarič, con la sua lirica, ci offre una visione aerea dell’Alto Isonzo, elevandoci sopra Tolmino e Santa Lucia d’Isonzo.
Miljana Cunta ci guida tra le pieghe di San Pietro, Nova Gorica, la misteriosa grotta di Vilenica e la bellezza equestre di Lipica, mentre Antonella Bukovaz dipinge con le parole Topolò, La Benecia, l’imponente Matajur e i pacifici Prati di Tribil.

Francesco Tomada ci invita a vagare tra il Corno di Rosazzo, la Piana del Preval, la città di Gorizia, Nova Gorica e le pendici di Vertoiba.
Jurij Paljk, con il suo sguardo attento, ci fa viaggiare tra Velike Žablje, la selvaggia Valle del Vipacco, il Carso, Trieste e il sito storico di Terzo d’Aquileia.
Maja Vidmar ci conduce attraverso Nova Gorica, Salcano, San Daniele del Carso e Canal, mentre Ivan Crico ci introduce alla Bisiacaria, un’area ricca di storia e cultura, che si estende da Fogliano a Sagrado, toccando Doberdò del Lago e Ronchi dei Legionari.
“Una mappa poetica del confine” non è quindi una semplice guida turistica, ma un invito a riscoprire un territorio attraverso la sensibilità artistica di voci che ne hanno saputo cogliere l’essenza, l’anima profonda.
Un’occasione per comprendere la complessità di un confine non come una linea divisoria, ma come un luogo di incontro, di scambio e di reciproca influenza.
A partire da domani, l’opera sarà liberamente scaricabile dal sito pordenonelegge.it, un gesto di apertura e condivisione che rende accessibile a tutti questo prezioso patrimonio culturale.
Il progetto, sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia nell’ambito del programma Go! 2025, testimonia l’importanza di investire nella cultura come strumento di crescita e di coesione sociale, celebrando la ricchezza e la diversità di un territorio che continua a reinventarsi.

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