L’attenzione delle autorità di vigilanza è stata recentemente catalizzata da un’indagine avviata dal Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) nei confronti di operatori chiave nel panorama italiano della micromobilità elettrica condivisa.
L’istruttoria, in particolare, riguarda le società Bird Rides Italy, EmTransit e Lime Technology, attive nel Comune di Roma.
L’indagine non si limita a un mero controllo formale, ma mira ad accertare l’esistenza di possibili pratiche commerciali scorrette che potrebbero aver distorto la concorrenza e, potenzialmente, pregiudicato i diritti dei consumatori.
L’avvio dell’istruttoria rappresenta un momento significativo nel dibattito sulla regolamentazione di un settore in rapida espansione come quello della micromobilità elettrica, caratterizzato da un’alta densità di operatori e da modelli di business in continua evoluzione.
La diffusione di monopattini e biciclette elettriche in sharing ha profondamente modificato la mobilità urbana, offrendo nuove opportunità per gli spostamenti brevi, ma anche sollevando interrogativi sulla sicurezza, l’accessibilità e la sostenibilità delle pratiche commerciali adottate.
L’AGCM, nel suo ruolo di garante della libera concorrenza, ha ritenuto opportuno approfondire alcuni aspetti operativi delle società indagate.
L’istruttoria non implica automaticamente una responsabilità, ma segna un percorso di verifica puntuale volto a stabilire se, attraverso le loro azioni, Bird Rides Italy, EmTransit e Lime Technology abbiano messo in discussione i principi fondamentali del mercato.
Le aree di potenziale preoccupazione che l’AGCM intende esaminare sono molteplici.
Si considerano attentamente, ad esempio, le strategie di pricing adottate, l’impatto delle condizioni contrattuali imposte agli utenti, le modalità di gestione delle flotte di veicoli, e le possibili pratiche di “predatory pricing” volte a eliminare competitor più piccoli o a creare barriere all’ingresso per nuovi operatori.
Un’attenzione particolare sarà rivolta anche alla trasparenza delle informazioni fornite agli utenti in merito a costi, limiti di utilizzo, responsabilità in caso di incidenti e politiche di protezione dei dati personali.
La complessità del quadro normativo che disciplina la micromobilità elettrica, ancora in via di definizione a livello nazionale e locale, rende l’indagine particolarmente delicata.
La coesistenza di normative generali sulla concorrenza e di specifiche regolamentazioni comunali relative alla circolazione e al parcheggio dei veicoli in sharing, richiede un’analisi approfondita e multidisciplinare.
L’esito dell’istruttoria avrà implicazioni significative non solo per le società coinvolte, che potrebbero essere sanzionate in caso di accertamento di pratiche scorrette, ma anche per l’intero settore della micromobilità elettrica in sharing. Potrebbe infatti portare a una revisione delle condizioni di accesso al mercato, a una maggiore regolamentazione delle attività degli operatori e a una maggiore tutela dei diritti dei consumatori.
L’indagine rappresenta, in definitiva, un’occasione per definire un quadro di riferimento più chiaro e sostenibile per lo sviluppo di un servizio di micromobilità elettrica che sia realmente al servizio della collettività.






