Istituto Ubertini a rischio: futuro incerto a Caluso

Un’eredità a rischio: il futuro incerto dell’Istituto Ubertini di CalusoLa storia dell’Istituto Ubertini di Caluso, un’istituzione radicata nel tessuto socio-economico del territorio da quasi due secoli, è oggi appesa a un filo.
Quello che sembrava un percorso di “salvataggio” annunciato dalla consigliera Caterina Greco, delegata all’istruzione nella Città Metropolitana di Torino, si è trasformato in una vertiginosa discesa verso una potenziale frammentazione e perdita di identità.
L’annuncio di una possibile riorganizzazione della rete scolastica, inizialmente presentato come un impegno a non imporre accorpamenti non condivisi, si è scontrato con la recente imposizione del Ministero dell’Istruzione del Merito alla Regione Piemonte di procedere autonomamente al dimensionamento della rete scolastica entro il 30 novembre.

Questa imposizione, legata alla necessità di gestione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha aperto la strada a una soluzione radicale: lo smantellamento dell’Istituto Ubertini.

Il progetto attuale, ancora non ufficiale ma che desta profonda preoccupazione, prevede la divisione dell’Istituto in due entità distinte, con l’alberghiero e l’agrario che verrebbero trasferiti rispettivamente al “Newton” di Chivasso e al “Martinetti” di Caluso.

Questa operazione, apparentemente volta a ottimizzare l’utilizzo delle risorse e a rispondere alla fisiologica diminuzione degli iscritti, rischia di privare l’Istituto Ubertini della sua autonomia e del suo forte legame con il territorio.

La frammentazione solleva interrogativi significativi: quale sarà l’impatto sulla qualità dell’offerta formativa? Come potrà l’Istituto mantenere la sua identità e la sua attrattiva per gli studenti?La decisione, inoltre, sembra ignorare le precedenti resistenze espresse dall’amministrazione comunale di Caluso, che aveva proposto aggregazioni con altri istituti professionali della zona, valorizzando il binomio tra scuola e territorio.
Il sindaco di Chivasso, Claudio Castello, ha espresso la frustrazione di un Comune escluso dai processi decisionali, sottolineando l’impossibilità di influire sulle scelte imposte dall’alto.
La consigliera Greco ha riconosciuto la necessità di un “passo indietro”, evidenziando l’istituzione di una commissione tecnica regionale per valutare alternative al dimensionamento obbligatorio.

L’assessore regionale Elena Chiorino ha ribadito che, in caso di mancato rispetto delle direttive ministeriali, gli Enti locali sarebbero tenuti a restituire i fondi PNRR.

La comunità locale teme che la riorganizzazione scolastica possa celare un disegno più ampio, con la potenziale chiusura della sede di Chivasso dell’alberghiero, già oggetto di significativi investimenti da parte della Città Metropolitana, e la conseguente riallocazione dell’edificio di via Ajma per altre finalità.
L’imminenza di due nuove riunioni e il presidio sindacale previsto davanti a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale, testimoniano la mobilitazione di studenti, genitori, docenti e amministrazioni locali, pronti a difendere un patrimonio storico e un modello educativo che rischia di scomparire.

La battaglia per il futuro dell’Istituto Ubertini è una battaglia per la salvaguardia dell’identità locale e per la difesa di un diritto: quello di una scuola che sappia coniugare tradizione, innovazione e radicamento nel territorio.
La speranza è che un ripensamento delle scelte attuali possa evitare una ferita profonda nel cuore della comunità calusina.

- pubblicità -
- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap