L’attività di controllo del territorio, condotta con scrupolo dai Carabinieri delle stazioni di Fiano e Settimo Torinese, ha portato all’arresto di un giovane di ventidue anni, smascherando un sofisticato laboratorio di coltivazione e preparazione di sostanze stupefacenti all’interno della sua abitazione a Settimo Torinese.
L’indagine, nata da sospetti maturati nel corso di mirati appostamenti, ha permesso di ricostruire una rete di attività illecite che si sviluppava in un contesto domestico apparentemente ordinario.
La scoperta ha rivelato una configurazione ingegnerizzata: una vera e propria “grow room” ricavata nel tinello della cucina, un ambiente trasformato in un ambiente controllato per la coltivazione di cannabis.
L’allestimento, con termoventilatore e lampade di coltivazione, testimoniava un’attenzione al dettaglio e una conoscenza tecnica che esulano dalla semplice detenzione occasionale.
Si tratta di un sistema progettato per ottimizzare la crescita delle piante, garantendo condizioni di luce, temperatura e umidità ideali per la produzione di infiorescenze di alta qualità.
Il sequestro ha portato alla luce un quantitativo significativo di stupefacenti: sei piante di cannabis, ormai mature e pronte per il raccolto, con le relative infiorescenze, oltre a 230 grammi di marijuana essiccata, una quantità considerevole di olio di hashish e hashish, nonché quantità rilevanti di ketamina, cocaina e funghi allucinogeni contenenti psilocibina.
La varietà di sostanze sequestrate suggerisce una possibile attività di smercio e non solo di consumo personale, ampliando la gravità delle accuse.
Elemento cruciale nel quadro investigativo è stata l’individuazione della complice del giovane, la sua compagna, ora denunciata a piede libero.
Il suo coinvolgimento, seppur in via di accertamento, suggerisce una partecipazione attiva all’organizzazione e alla gestione del laboratorio.
Oltre alle sostanze stupefacenti, i Carabinieri hanno recuperato un bilancino di precisione, utilizzato per pesare le dosi e confezionare gli stupefacenti, e 800 euro in contanti, presumibilmente proventi dell’attività illecita.
L’ammontare del denaro, seppur non elevatissimo, indica un flusso economico legato alla vendita di stupefacenti.
Il ventiduenne è stato collocato agli arresti domiciliari in attesa del processo, mentre le indagini proseguono per chiarire tutti gli aspetti dell’attività criminale e individuare eventuali altri complici coinvolti nella produzione e distribuzione di sostanze stupefacenti.
Il caso evidenzia la capacità dei Carabinieri di contrastare il fenomeno della droga, anche in contesti apparentemente tranquilli e insospettabili, e sottolinea la necessità di una vigilanza costante nel territorio per prevenire e reprimere tali attività illecite.






