Nella periferia di Napoli, a Secondigliano, in una via privata del quartiere, un ritrovamento inquietante ha interrotto la routine quotidiana: una borsa abbandonata in un bidone dell’immondizia, contenente un arsenale e una quantità significativa di sostanze stupefacenti.
L’episodio, segnalato alle forze dell’ordine, apre un nuovo capitolo nelle cronache di un territorio segnato da dinamiche criminali complesse.
La perquisizione effettuata dai Carabinieri ha rivelato una composizione allarmante all’interno della borsa: una pistola automatica, modello 9×21, in condizioni operative, pronta per l’uso.
L’arma era accompagnata da un considerevole quantitativo di munizioni, distribuite in diversi calibri, suggerendo una preparazione meticolosa e una potenziale versatilità nell’impiego.
L’analisi dettagliata del contenuto ha permesso di quantificare la presenza di 19 proiettili compatibili con il calibro 9×19, 51 proiettili di calibro 16, tre colpi il cui tipo deve ancora essere determinato e due proiettili di calibro .
32 SeW.
L’insieme di queste munizioni, unitamente al tipo di arma, indica una preparazione pianificata e non casuale, sollevando interrogativi sulla destinazione originaria del materiale.
La scoperta non si è limitata alle armi da fuoco.
La borsa nascondeva anche una quantità rilevante di droga, pronta per essere immessa nel mercato illecito: 93 grammi di cocaina, un chilo e cento grammi di hashish e quasi 700 grammi di marijuana.
La combinazione di armi e stupefacenti rafforza l’ipotesi di un collegamento tra attività criminali diverse, probabilmente legate a organizzazioni radicate nel tessuto sociale locale.
Le forze dell’ordine hanno immediatamente sequestrato l’arsenale e la droga, avviando indagini complesse per ricostruire la filiera di approvvigionamento e identificare i responsabili.
La pistola sarà sottoposta a una scrupolosa analisi balistica, un’indagine scientifica che potrebbe rivelare se l’arma è stata utilizzata in episodi di violenza o reati pregressi, collegandola così a specifici eventi criminali e contribuendo a ricostruire un quadro più completo delle attività illecite in corso.
Il ritrovamento a Secondigliano, un quartiere con una storia di marginalizzazione e criminalità organizzata, sottolinea l’importanza di un approccio integrato che coinvolga non solo le forze dell’ordine, ma anche le istituzioni sociali e le comunità locali, al fine di affrontare le radici profonde del fenomeno criminale e promuovere la riqualificazione urbana e il recupero sociale.
La speranza è che questa scoperta possa essere un punto di partenza per nuove strategie di prevenzione e contrasto alla criminalità, orientate a restituire sicurezza e legalità a un territorio martoriato.






