Dalle Reti Fantasma all’Energia: Una Trasformazione Sostenibile per i Mari MediterraneiUn’innovativa soluzione tecnologica sta ridefinendo la gestione dei rifiuti plastici marini, in particolare delle cosiddette “reti fantasma”, quei filamenti di nylon e altri polimeri abbandonati o persi in mare durante le attività di pesca.
Il progetto Green Plasma, finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e sviluppato in collaborazione tra Fondazione Marevivo, Castalia, CoNISMa, l’Università Politecnica delle Marche e la società Iris, apre una prospettiva rivoluzionaria: trasformare un problema ambientale gravoso in una risorsa energetica.
La sfida è enorme.
I dati ISPRA rivelano che circa l’86,5% dei rifiuti che affliggono gli ecosistemi marini è direttamente riconducibile alle attività di pesca.
Queste reti, spesso altamente degradate dall’azione dell’acqua salata e dall’esposizione agli agenti atmosferici, si sono rivelate intrattabili per i tradizionali processi di riciclo, relegandole allo smaltimento in discarica – una soluzione insostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico.
Green Plasma introduce un approccio radicalmente diverso.
La tecnologia, oggetto di sperimentazione ad Ancona, impiega un processo di pirolisi a plasma, un trattamento termico avanzato che decompone la plastica in assenza di ossigeno.
Il risultato è un syngas, un gas combustibile ricco di idrogeno, potenzialmente utilizzabile per la produzione di energia elettrica.
La peculiarità del sistema risiede nella possibilità di installare gli impianti direttamente nei porti e nelle aree di raccolta dei rifiuti, eliminando così i costi e l’impatto ambientale legati al trasporto dei materiali.
“Si tratta di un cambiamento di paradigma,” spiega Francesco Regoli, delegato alla Ricerca dell’Università Politecnica delle Marche.
“Non solo trattiamo un rifiuto problematico come le reti da pesca, ma lo trasformiamo in una fonte di energia pulita.
La riduzione della massa del rifiuto supera il 90%, un risultato significativo che alleggerisce il carico sulle discariche e contribuisce alla riduzione delle emissioni di gas serra.
”Il progetto Green Plasma non si limita a risolvere una problematica ambientale immediata.
Esso promuove un modello virtuoso che coinvolge l’intera comunità.
La visibilità della produzione energetica direttamente nei luoghi di raccolta può sensibilizzare cittadini, operatori del settore e aziende sull’importanza di ridurre l’inquinamento da plastica marina e promuovere comportamenti più responsabili.
L’approccio integrato, che combina innovazione tecnologica, ricerca scientifica e sensibilizzazione, rappresenta un passo cruciale verso una gestione più sostenibile delle risorse marine e la protezione degli ecosistemi che li ospitano.
La possibilità di creare un ciclo chiuso, in cui i rifiuti diventano risorse, apre la strada a un futuro in cui i mari non siano più soffocati dalle reti fantasma, ma alimentati dalla loro trasformazione in energia pulita.






