40 anni di trapianti a Udine: un cuore di speranza e innovazione

Quaranta anni di speranza, innovazione e dedizione hanno segnato un capitolo fondamentale nella storia della medicina friulana: il primo trapianto di cuore eseguito a Udine nel novembre del 1985.

La celebrazione, presieduta dal direttore del Centro Regionale Trapianti, Roberto Peressutti, in presenza dell’assessore regionale alla Salute, ha rappresentato un’occasione per ripercorrere un percorso di progresso costante e per proiettare lo sguardo verso il futuro.

Il Centro Trapianti, nato in un contesto pionieristico, ha visto una crescita esponenziale, trasformandosi da un’iniziativa embrionale a un punto di riferimento a livello nazionale.

Il viaggio è stato costellato di sfide e conquiste, dalla strutturazione progressiva della rete regionale fino all’attuale capacità di eseguire 132 trapianti all’anno, contribuendo in maniera significativa al traguardo storico di oltre 3.000 trapianti complessivi previsti per il 2025.

L’eccellenza del Centro si è manifestata in modo eclatante con l’intervento di ottobre eseguito dal direttore della Cardiochirurgia, prof.
Igor Vendramin. Questa procedura, un primato mondiale, ha visto il trapianto di cuore su un paziente portatore di cuore artificiale totale (TAH), utilizzando un organo proveniente da donazione DCD (Donatore dopo Circolazione Cardiopulmonare Arrestata) e una tecnica a cuore battente.

Un’operazione complessa, della durata di dieci ore, che ha richiesto la perfetta sinergia tra diverse specialità mediche: Anestesia e Rianimazione, Cardiochirurgia, Cardiologia, il Centro Trapianti Fegato e il Centro Trapianti FVG.
L’evento testimonia l’evoluzione delle tecniche chirurgiche e l’integrazione di tecnologie avanzate per superare limiti precedentemente considerati invalicabili.

Questo successo è il frutto di un nuovo paradigma organizzativo regionale.
Un modello che privilegia la collaborazione tra clinici, la visione strategica della direzione e il supporto dell’assessorato regionale alla Salute, alle politiche sociali e alla disabilità.

Si tratta di un approccio olistico che riconosce l’importanza non solo dell’abilità medica, ma anche di un sistema di governance efficiente e di una visione politica condivisa.
La storia del Centro Trapianti friulano è un racconto a più voci, che ripercorre le tappe fondamentali, dalla prima donazione di organi in regione fino alla recente introduzione del trapianto cardiaco a cuore fermo.
Il futuro si proietta verso l’ampliamento dell’impegno nella formazione del personale, nel rafforzamento della rete donazione-trapianto e nel miglioramento della comunicazione con i cittadini, con l’obiettivo di estendere la possibilità di trapianti a cuore fermo anche ad altre sedi regionali, ampliando così l’impatto positivo sulla salute della comunità.
L’impegno continua ad essere focalizzato sull’innovazione, sulla ricerca e sull’etica, guidato dalla consapevolezza che ogni trapianto rappresenta una seconda possibilità di vita.

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