La recente irruzione presso la sede torinese de La Stampa, un atto di vandalismo e intimidazione perpetrato da gruppi che si riallineano all’ombrello del ProPal, solleva interrogativi profondi e urgenti sulla tenuta dei principi democratici e sulla necessità di una risposta unitaria e vigile.
L’episodio, lungi dall’essere un evento isolato, si inserisce in un contesto più ampio di crescente radicalizzazione e di tentativi di destabilizzazione delle istituzioni.
Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, con la sua visita alla redazione, ha voluto esprimere non solo solidarietà ai lavoratori e al direttore Malaguti, ma soprattutto un monito alla collettività.
La violenza fisica e verbale rivolta a un organo di stampa, una realtà editoriale storica come La Stampa, rappresenta un attacco diretto al diritto di informare e di essere informati, un pilastro fondamentale di qualsiasi società libera.
Non si tratta di una mera questione di sicurezza fisica, ma di un attacco al dibattito pubblico, alla pluralità di voci e di opinioni che costituiscono il tessuto stesso della democrazia.
Queste azioni, spesso mascherate da facciata di protesta, rivelano una pericolosa erosione del rispetto per le regole e per le istituzioni, un tentativo di soffocare il dissenso attraverso l’intimidazione e la coercizione.
La radicalizzazione ideologica, alimentata da narrazioni semplificatrici e da un clima di polarizzazione, trova terreno fertile in ambienti sociali spesso marginalizzati e privi di alternative costruttive.
È cruciale comprendere le radici di questa deriva, analizzando le dinamiche sociali ed economiche che la favoriscono, per poter agire in modo efficace e mirato.
La risposta a questa escalation di violenza non può essere frammentata o settoriale.
Richiede un impegno congiunto di tutte le forze politiche, delle istituzioni, delle organizzazioni sociali e della cittadinanza attiva.
È necessario rafforzare la vigilanza, promuovere il dialogo interculturale, sostenere il giornalismo indipendente e, soprattutto, educare le nuove generazioni al rispetto dei diritti umani e alla cultura della legalità.
La solidarietà de La Stampa è la solidarietà di tutte le testate, di ogni voce libera, di ogni cittadino che crede nei valori della democrazia.
È un appello a non cedere alla paura, a non abbassare lo sguardo, a difendere con determinazione i principi che fondano la nostra convivenza civile.
La difesa della libertà di stampa è la difesa della libertà di tutti.






