La comunicazione ufficiale della Juventus Football Club fornisce dettagli precisi riguardo all’infortunio subito da Dusan Vlahovic.
Gli accertamenti diagnostici, condotti tramite esami strumentali avanzati, hanno rivelato una lesione di elevato grado a carico della giunzione muscolo-tendinea dell’adduttore lungo della gamba sinistra dell’attaccante serbo.
Questa specifica regione anatomica, cruciale per la stabilità pelvica e l’azione di estensione dell’anca, è spesso coinvolta in lesioni dovute a movimenti bruschi, cambi di direzione improvvisi e attività che richiedono sforzi intensi di adduzione, come quelle frequentemente richieste nel calcio moderno.
La giunzione muscolo-tendinea, punto di incontro tra la muscolatura e il tessuto connettivo tendineo, è particolarmente vulnerabile in questi scenari, in quanto deve sopportare elevate forze di trazione e compressione.
La gravità della lesione, definita come “di alto grado”, suggerisce una compromissione significativa delle fibre muscolari e/o del tessuto tendineo, con possibili micro-rotture o una lacerazione parziale o completa.
Questo tipo di infortunio impatta direttamente sulla capacità dell’atleta di generare potenza e stabilità durante la corsa, il salto e i movimenti di controllo palla, limitandone significativamente la performance sul campo.
Il club bianconero sottolinea, con prudenza e accortezza, che saranno necessari ulteriori pareri specialistici, consulti medici approfonditi e un’attenta valutazione multidisciplinare per delineare con precisione il percorso terapeutico più efficace e personalizzato per Vlahovic.
Questo approccio indica la volontà di evitare soluzioni affrettate e di ottimizzare il recupero dell’atleta, considerando la complessità della lesione e l’importanza di una riabilitazione mirata per garantire un ritorno in campo sicuro e senza recidive.
La gestione di infortuni di questo tipo richiede una profonda comprensione della fisiopatologia del tessuto connettivo, dei processi di guarigione e dell’applicazione di protocolli di riabilitazione specifici, spesso integrati da terapie innovative come la medicina rigenerativa o l’utilizzo di tecnologie avanzate per la stimolazione muscolare.
La tempistica del rientro in campo dipenderà dall’evoluzione della lesione e dalla risposta dell’atleta al trattamento, e sarà attentamente monitorata da un team di esperti.






