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Bolzano, caos e Daspo: sette persone denunciate dopo i disordini.

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Vigili del fuoco Trentini: un anno di straordinario impegno

Nel cuore del Trentino, la celebrazione di Santa Barbara ha illuminato la recente attività del Corpo permanente dei Vigili del fuoco, un anno segnato...
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Decreto energetico: svolta autonoma in Trentino-Alto Adige

Il recente decreto legislativo, approvato dal Consiglio dei Ministri, rappresenta un passo significativo nell'evoluzione del quadro normativo che disciplina la gestione dell'energia nella Regione Trentino-Alto Adige, delineando un'armonizzazione tra le competenze provinciali e quelle statali. Questo provvedimento si inserisce...

Bolzano, caos e Daspo: sette persone denunciate dopo i disordini.

Il tessuto sociale di Bolzano è stato teatro di episodi di disordini, innescati durante la partita di Serie B, Palermo-Südtirol, il 14 settembre 1. La risposta delle autorità, guidate dal Questore Giuseppe Ferrari, si è manifestata con l'emissione di...

Stipendi dei consiglieri: l’opposizione sdegna la proposta Kompatscher

La proposta di introdurre un meccanismo di rivalutazione automatica degli stipendi dei consiglieri provinciali, presentata dal Presidente Arno Kompatscher durante la seduta del Consiglio Regionale,...
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Manovra in Trentino: Opposizione all’attacco con 15.000 emendamenti

La discussione della manovra finanziaria 2026-2028 della provincia autonoma di Trento si preannuncia un momento di intensa negoziazione politica, segnato da un...

Alto Adige: 8,76 miliardi per un futuro prospero e inclusivo.

L'orizzonte del futuro altoatesino si proietta attraverso un bilancio provinciale storico, pari a 8,76 miliardi di euro, che rappresenta un investimento strategico per consolidare...

Trentino, svolta nel caso maltrattamenti: il GIP ribalta l’archiviazione

Un’indagine complessa sul benessere animale in Trentino: il GIP ribalta l’archiviazione e apre nuove prospettiveUna significativa svolta si è verificata nell’indagine riguardante i presunti maltrattamenti animali perpetrati in alcune malghe trentine, sollevata dalle segnalazioni e dalle immagini documentate dai volontari dello Sportello Lav di Trento.
Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di Trento, in seguito a un’udienza tenutasi il 1° ottobre 2025, ha accolto l’opposizione presentata da Lav contro la richiesta di archiviazione avanzata dal Pubblico Ministero, una decisione che riapre la strada a un processo penale.

Il fulcro della controversia risiede nell’interpretazione delle prove presentate.
Le immagini raccolte dai volontari Lav, allegate alla denuncia, contengono elementi che, a giudizio del GIP, risultano sufficienti a sostenere le ipotesi di reato iniziali, confutando la tesi del pm che le presunte violenze fossero una conseguenza inevitabile della gestione di un gregge numeroso e dei rischi connessi alla movimentazione del bestiame.
Tale interpretazione, avanzata dal pm, suggeriva che i presunti abusi fossero incidentali e riconducibili alla mera difficoltà di controllo di un numero elevato di capi.
“Siamo profondamente soddisfatti di questa decisione, che sovverte l’interpretazione del Pubblico Ministero e dimostra l’importanza di un’analisi approfondita delle prove,” dichiara Annarita D’Errico, avvocato e responsabile nazionale degli Sportelli Lav contro i maltrattamenti sugli animali.

L’associazione si è costituita parte civile e auspica ora che il Tribunale, chiamato a giudicare i pastori, possa accertare una responsabilità penale.

Parallelamente, la vicenda ha coinvolto anche i proprietari dell’azienda agricola, indagati per maltrattamento per omissione e uccisione per omissione.
La loro posizione si è risolta con una sentenza di patteggiamento, che prevedeva una pena di 7 mesi di reclusione, la confisca dell’intero gregge e una sospensione dell’attività commerciale di 4 mesi.
Tuttavia, i proprietari hanno presentato ricorso in Cassazione, che è stato dichiarato inammissibile.
La Corte di Cassazione ha sottolineato, in modo significativo, che i titolari dell’azienda agricola rimangono oggettivamente responsabili del benessere degli animali, indipendentemente dalle azioni dei dipendenti.

Questo principio fondamentale ribadisce l’obbligo di vigilanza e di gestione corretta, sottolineando che la responsabilità non può essere elusa delegando il compito a terzi.
La sentenza cassazione non solo conferma la responsabilità dei proprietari, ma sottolinea l’importanza di un sistema di controllo e supervisione efficace per garantire il rispetto del benessere animale.
L’intera vicenda solleva questioni cruciali riguardanti la responsabilità aziendale, la gestione del bestiame in ambienti montani, e il dovere di garantire standard di benessere animale che superino la mera prevenzione di lesioni fisiche, includendo una valutazione attenta delle condizioni ambientali e delle pratiche di gestione.
L’indagine, e le successive sentenze, rappresentano un punto di riferimento importante per il dibattito sul benessere animale e per l’evoluzione della normativa in materia.

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