L’eccellenza in ambito sanitario pubblico non è un’utopia, ma una realtà tangibile quando clinica, gestione e visione strategica convergono in un percorso condiviso.
Questa constatazione, comunicata dall’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo attraverso il suo direttore generale, Giuseppe Spera, si concretizza in un complesso reintervento cardiochirurgico, tra i primissimi eseguiti in Italia, che testimonia l’evoluzione delle pratiche mediche e l’impegno costante verso la salute dei cittadini.
L’intervento, eseguito a Potenza dall’équipe di Cardiochirurgia guidata dal dottor Gabriele Giunti, si è focalizzato sulla correzione di una delicata condizione: una pericolosa dilatazione della porzione iniziale dell’aorta, complice anche la compromissione di una coronaria.
Questa procedura, una “Bentall” modificata, rappresentava un’evoluzione necessaria a seguito di un precedente salvavita per dissezione aortica nel 2018, dimostrando come la medicina debba adattarsi e innovarsi costantemente per rispondere alle esigenze del paziente.
La chiave del successo risiede nell’adozione di una protesi valvolare di ultima generazione, recentemente approvata in Europa con certificazione Ce.
Questa innovazione, integrando valvola biologica e condotto aortico in un’unica soluzione, mira a ottimizzare le procedure di “bio-Bentall”, intrinsecamente complesse, soprattutto in contesti di reintervento.
L’utilizzo di tecnologie all’avanguardia non è un mero accessorio, ma un elemento cruciale per minimizzare i rischi e migliorare i risultati per il paziente.
Il decorso post-operatorio positivo, con il ritorno a casa del paziente in buone condizioni, avvalida ulteriormente l’efficacia dell’approccio chirurgico.
Giuseppe Spera ha evidenziato come questa operazione rappresenti un risultato di primaria importanza clinica e rifletta il valore inestimabile delle prestazioni altamente specialistiche offerte dalla Cardiochirurgia sotto la direzione del dottor Giunti, nominato attraverso un processo di selezione pubblico.
La leadership stabile e riconosciuta è un fattore determinante per lo sviluppo strategico di un settore delicato come la cardiochirurgia, che richiede un mix di competenze avanzate, propensione all’innovazione e un’incessante attenzione alla qualità delle cure.
In una visione moderna di gestione ospedaliera, l’investimento in ricerca e innovazione tecnologica non è opzionale, bensì un imperativo di governance che impatta direttamente sulla qualità della vita dei pazienti.
Il dottor Giunti ha sottolineato l’importanza del lavoro di squadra e dell’integrazione di competenze specialistiche, sottolineando come la disponibilità di dispositivi progettati per semplificare la procedura sia un vantaggio significativo per il paziente.
Lavorare in una struttura sanitaria del Sud Italia che promuove attivamente la qualità, la ricerca e l’evoluzione tecnologica rappresenta un valore aggiunto inestimabile.
La possibilità di coniugare rigore scientifico, capacità innovativa e competenze tecniche di alto livello, in un ambiente professionale stimolante, favorisce la crescita professionale e l’applicazione delle migliori soluzioni cliniche.
Quando la ricerca e la pratica clinica dialogano in modo sinergico, i benefici per i pazienti diventano non solo evidenti, ma misurabili, contribuendo a un sistema sanitario più efficace e incentrato sulla persona.
Questo intervento, in definitiva, ne è una prova concreta.






