Un cambio generazionale e strategico si concretizza nella guida dell’Area Sindacale Territoriale (AST) di Ancona, con l’elezione di Luca Talevi a succedere ad Alessandro Mancinelli, il quale assume nuove responsabilità nella gestione della AST-Cisl che include Jesi, Senigallia e Fabriano.
Questo passaggio di consegne non rappresenta semplicemente un avvicendamento formale, ma segna una volontà di rinnovamento e una proiezione verso sfide complesse che attendono il territorio marchigiano.
L’approccio di Luca Talevi, espresso subito dopo l’elezione, evidenzia un profondo senso di responsabilità e un impegno a preservare l’eredità costruita dai suoi predecessori, pur introducendo una visione rinnovata.
“La fiducia accordata dalla Cisl è un onore e un incentivo a operare con dedizione,” afferma Talevi, “intendiamo consolidare il percorso intrapreso, focalizzandoci su una contrattazione sociale più efficace e sulla creazione di risposte concrete per coloro che si trovano in situazioni di maggiore vulnerabilità.
“L’obiettivo primario, come sottolinea Talevi, è rendere la Cisl un punto di riferimento ancora più centrale e accessibile per le comunità locali.
Questo implica una maggiore capacità di ascolto attivo, una predisposizione a formulare proposte innovative e una determinazione a influenzare positivamente le decisioni cruciali che plasmano il presente e il futuro del territorio.
Talevi intende superare la mera rappresentanza sindacale per divenire un vero e proprio motore di sviluppo sociale ed economico.
In linea con questa visione, sono già in corso interlocuzioni con i Comuni dell’AST Ancona, in vista della definizione dei Bilanci Preventivi 2026.
Questi incontri non sono solo una prassi amministrativa, ma un’opportunità per avviare una contrattazione sociale strutturale, finalizzata a condividere interventi mirati.
L’impegno è quello di sostenere le fasce più deboli della popolazione, migliorando l’accesso ai servizi essenziali e contrastando l’aumento delle disuguaglianze che affliggono il tessuto sociale.
Talevi, con fermezza, esprime la necessità di un rafforzamento della spesa sociale, intesa non come mero onere finanziario, ma come investimento strategico per il benessere collettivo.
La richiesta di una distribuzione equa delle risorse e di una reale progressività nella tassazione e nelle tariffe non è solo una rivendicazione sindacale, ma un imperativo di giustizia sociale e di sostenibilità economica.
Si auspica una riprogettazione del sistema fiscale che tenga conto della capacità contributiva di ciascun individuo o impresa, promuovendo una maggiore coesione sociale e riducendo le disparità.
L’auspicio è che le amministrazioni locali accolgano con favore queste proposte, riconoscendo il ruolo cruciale del sindacato come partner strategico per lo sviluppo del territorio.







