Ascoli Piceno si fa palcoscenico di un atto significativo per il futuro delle aree interne, con l’inaugurazione della nuova sede di Cia Ascoli Piceno, Fermo e Macerata.
L’evento, che ha visto la partecipazione di figure apicali della Confederazione Italiana Agricoltori a livello nazionale e regionale, segna un punto di svolta nella strategia di supporto e rivendicazione per i territori marginali, spesso dimenticati dalle politiche centrali.
L’apertura non è un mero atto cerimoniale, ma un segnale di allarme e mobilitazione.
Come sottolineato dal presidente provinciale Matteo Carboni, l’abbandono delle aree montane e appenniniche comporta un declino inarrestabile, con ripercussioni sociali ed economiche che minano il tessuto stesso del Paese.
La crisi che affligge il settore agricolo, a livello nazionale ed europeo, esige risposte concrete e immediate, ben oltre il mero assistenzialismo.
Carboni ha espresso forte preoccupazione per la direzione che sta prendendo la Politica Agricola Comune (PAC), chiedendo una revisione radicale che tenga conto delle specificità e delle esigenze dei territori marginali, preannunciando una mobilitazione a Bruxelles il 18 dicembre per rivendicare un approccio più equo e sostenibile.
Il dibattito ha spaziato su temi cruciali per il benessere delle comunità rurali.
Benito Vagnoni, presidente Anp (pensionati) Cia territoriale, ha posto al centro il diritto alla dignità sociale per gli anziani, evidenziando l’urgente necessità di un sistema sanitario pubblico realmente accessibile e di servizi adeguati per contrastare l’isolamento e la fragilità che spesso caratterizzano la vita nelle zone interne.
Stefania Teodori, responsabile Inac, ha ribadito l’importanza vitale del patronato come strumento di tutela e informazione per i cittadini, un presidio fondamentale per garantire diritti e accesso ai servizi.
Franco Fiori ha richiamato la storica importanza del settore primario per la crescita del Paese, sottolineando la necessità di un riconoscimento sociale e politico adeguato per gli agricoltori, spesso relegati a ruoli marginali.
La visione nazionale, espressa dal presidente Cristiano Fini, ha confermato l’importanza strategica di presidiare attivamente le aree interne, dove l’agricoltura rappresenta spesso l’ultimo baluardo contro lo spopolamento e la perdita di identità.
Fini ha denunciato con fermezza la proposta di una PAC che ne comprometterebbe gli obiettivi originari, definendola inaccettabile, e ha sollevato il tema dei dazi americani, chiedendo una reciprocità più equa nelle relazioni commerciali internazionali.
La Confederazione Italiana Agricoltori si è impegnata a continuare a esercitare una pressione costante sulle istituzioni, sollecitando interventi strutturali e agevolazioni fiscali mirate a proteggere le comunità rurali e a sostenere gli agricoltori, assicurando loro un futuro dignitoso e un ruolo attivo nella crescita del Paese.
L’evento si configura quindi come un appuntamento cruciale per avviare un nuovo percorso di attenzione e valorizzazione delle aree interne, con l’obiettivo di contrastare lo spopolamento, promuovere lo sviluppo sostenibile e preservare il patrimonio culturale e ambientale di questi territori vitali per l’equilibrio del Paese.







