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A2a verso il Net Zero: Piano Clima da 7 Miliardi

A2a proietta il proprio futuro verso la neutralità climatica con la pubblicazione del suo primo Piano di Transizione Climatica, una roadmap strategica che definisce obiettivi, meccanismi operativi e strumenti finanziari mirati a raggiungere il Net Zero entro il 2050.

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Questo documento si configura non come un’iniziativa isolata, ma come un’estensione organica del Piano Industriale, delineando un impegno strutturale per la decarbonizzazione delle attività aziendali e delle relative filiere, con implicazioni significative per l’intero ecosistema in cui A2a opera.
Il cuore pulsante di questa ambiziosa trasformazione è rappresentato da un ingente investimento di 7 miliardi di euro, destinato entro il 2035 alle principali azioni di decarbonizzazione.

Questo pacchetto finanziario si concentra su un approccio sinergico: potenziamento massiccio delle fonti rinnovabili, sviluppo accelerato di tecnologie all’avanguardia per l’efficienza energetica, valorizzazione integrata dei rifiuti come risorsa primaria sia in termini di materia che di energia, e un’espansione capillare delle reti di teleriscaldamento, considerate cruciali per ottimizzare l’utilizzo dell’energia e ridurre gli sprechi.
Di questi 7 miliardi, una quota preponderante, pari a 5 miliardi, sarà specificatamente impiegata per la transizione energetica, mentre i restanti 2 miliardi saranno indirizzati a sostenere e catalizzare lo sviluppo dell’economia circolare, un fattore chiave per la sostenibilità a lungo termine.

Il Piano di Transizione Climatica di A2a include un ammontare complessivo di 17 miliardi di euro di investimenti qualificabili secondo la Tassonomia Europea entro il 2035, un indicatore di allineamento con gli standard di sostenibilità riconosciuti a livello internazionale.
La mitigazione dei cambiamenti climatici non è più percepita come un mero obbligo etico, ma come prerequisito imprescindibile per la stabilità e la resilienza dei sistemi ambientali, sociali ed economici.
In questo contesto, i piani di transizione aziendale assumono un ruolo strategico cruciale: permettono di identificare e gestire i rischi ambientali e operativi, di sbloccare nuove opportunità di business sostenibili, di rafforzare la fiducia degli investitori e, conseguentemente, di ridurre i costi di finanziamento.
La transizione verso modelli di business più responsabili e sostenibili si rivela quindi un motore di creazione di valore non solo per l’azienda, ma anche per tutti gli stakeholder coinvolti, inclusi dipendenti, comunità locali e azionisti.

Il Piano si impegna a una riduzione del 50% delle emissioni dirette entro il 80% al 2040, calcolate rispetto ai livelli del 2017, con un obiettivo di riduzione della carbon footprint complessiva pari ad almeno il 90% entro il 2050.

Tra il 2024 e il 2035, si stima che lo sviluppo delle rinnovabili, il recupero del calore di scarto e l’elettrificazione progressiva dei consumi eviteranno l’emissione di 53 milioni di tonnellate di CO₂.

Un elemento cruciale del Piano è l’attenzione dedicata alla “Just Transition”, che prevede programmi specifici di reskilling e upskilling per il personale impiegato nelle centrali termoelettriche, garantendo una transizione equa e inclusiva che minimizzi l’impatto sociale della decarbonizzazione.
L’amministratore delegato Renato Mazzoncini ha sottolineato come la crisi climatica richieda una visione di lungo periodo e coerenza strategica.

L’obiettivo è ambizioso: raggiungere il Net Zero su tutti gli Scope entro il 2050.

La consapevolezza che le traiettorie e le azioni dovranno essere costantemente aggiornate, in risposta alle nuove tecnologie e alle mutate condizioni di mercato, sottolinea l’impegno di A2a verso un approccio dinamico e adattabile nella sua transizione verso un futuro sostenibile.
Il Piano di Transizione Climatica non è quindi un punto di arrivo, ma l’inizio di un percorso continuo di miglioramento e innovazione.

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